Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’idea folle che Bill Maher si è posto girando Religiolus abbatte l’ultimo vero tabù del mondo moderno: ridicolizzare la religione e presentarla come un cumulo di superstizioni causa di guerre, incomprensioni, violenza. Per fare questo, lo showman americano ha girato il suo paese e poi è stato in Isreaele, Olanda, Vaticano (dove non è stato fatto entrare), Inghilterra. Intervistando esponenti religiosi ma anche fanatici ed estremisti, Maher fa loro domande incalzanti atte a mettere a nudo contraddizioni e assurdità. Per poi incitare, alla fine, tutti gli antireligiosi ad alzare la testa.
Religiolus non è un film sull’ateismo o l’agnosticismo. Si tratta di una pellicola autenticamente antireligiosa, che per assurdo arriva a proclamare un dogma: la Fede è incoscienza. Qualcuno troverà lo stile di Maher arrogante e presuntuoso: i religiosi vengono puntualmente ridicolizzati, e il montaggio è infarcito di spezzoni ricontestualizzati allo scopo. Tuttavia, estremizzare per rendere un documentario di un’ora e mezza divertente ed esaustivo non può essere considerato un peccato cinematografico né concettuale. Al di là del ritmo serrato e del modo ottimo in cui è girato, Religiolus è inoppugnabilmente un documento forte e un manifesto importante: non c’è modo di essere politically correct su un tema come la Fede, ma soprattutto non ce n’è bisogno.
Voto 7
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1 Comment
Lo vedrò sicuramente!