Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Una notte del 1982, all’interno di un ipotetico hotel su un’ipotetica stradale. Da qualche parte, in Italia.
All’hotel Bellevue, tutto accade in una notte. Nonostante il nome, non c’è alcun panorama da vedere ma al suo interno si muove un mondo. Il mondo dei disadattati, dei piccoli criminali, delle prostitute, degli attori di film hard e dei portieri di notte.
Veloce e dinamico (Panini viene dalla pubblicità e qui è al suo primo lungometraggio), Aspettando il sole riporta i film di genere nelle nostre sale, raccontando situazioni grottesche ai limiti del surreale, ma non per questo poco credibili. Il cast si amalgama all’intenzionale coralità su cui punta la sceneggiatura; tutti molto bravi, anche se a noi Claudio Santamaria è piaciuto in modo particolare, almeno quanto Giuseppe Cederna (il portiere dell’hotel).
Un piccolo, grande caso cinematografico che mostra le potenzialità inespresse del nostro cinema, troppo spesso ingabbiato in commedie qualunquiste e stereotipate.
Voto 7
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