Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Casey (Odette Yustman) è tormentata da incubi e visioni. Quando non distingue più il reale dal paranormale, inizia a indagare sul suo passato, scoprendo una terribile verità.
In effetti c’era da aspettarsi qualcosa in più da David S. Goyer, già sceneggiatore dei due Batman di Christopher Nolan (ma anche de Il corvo 2, Dark City e della trilogia di Blade). Il modo in cui le tematiche del terrore e della paura vengono visualizzate è sufficiente a far compiere allo spettatore numerosi salti sulla poltrona, ma lascia poco su cui riflettere. Diversi i rimandi a L’esorcista di Friedkin, sparsi quà e là, ma slegati nel non voler raggiungere un fine ultimo.
La bella e giovane Odette Yustman (era quella che in Cloverfield correva tutto il tempo tra le macerie con i tacchi alti, come non ricordarla!) si limita a interpretare il proprio personaggio in modo abbastanza credibile, anche se gli effetti visivi le sono di aiuto in più di un’occasione. Gary Oldman, invece, è un un rabbino curiosamente modernista che cercherà di liberare la giovane dalla maledizione che la perseguita. Un ruolo che probabilmente non aggiungerà nè toglierà nulla alla sua densa carriera.
Voto 5
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