Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Pellicola tratta da una miniserie britannica di grande successo trasmessa dalla BBC nel 2003, State Of Play vi terrà incollati alle poltrone. Il regista è quello de L’ultimo re di Scozia (altro film notevole) che questa volta si concentra su complotti, potere e corruzione in quel di Washington DC. Un thriller politico sofisticato, con degli incastri perfetti, che ricorda il Sidney Pollack de I tre giorni del condor o il Pakula di Tutti gli uomini del presidente.
Cal McAffrey (un sensazionale Crowe) è un giornalista della vecchia scuola del Washington Globe, di quelli armati di penna e taccuino, convinto che la verità non sia un’opinione. In seguito alla morte di uno sconosciuto e della collaboratrice di un suo amico e deputato, Stephen Collins (Ben Affleck), si troverà invischiato in un’indagine al cardiopalma. Al suo fianco, una giovane e inesperta giornalista, Della Frye (Rachel McAdams), la nuova blogger della redazione online.
Un film incalzante, ben recitato e scritto ancora meglio. Divertente e amaro dove serve, impreziosito dall’incontro tra il giornalismo della carta stampata e quello online: due modi diversi di fare cronaca, purché l’obiettivo ultimo sia, per entrambi, la ricerca della verità. Incuriosisce poi, sapere che Crowe e Affleck hanno preso il posto di Brad Pitt e Edward Norton. Ci dispiace per loro, ma hanno perso l’occasione per essere in un gran film. Anche se difficilmente avrebbero fatto meglio dei loro colleghi “rimpiazzo”.
Voto 9
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Il thriller politico con Russel Crowe e Ben Affleck ispirato a una miniserie britannica, che ci ha incantato.
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
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