Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Dopo che le tracce di Lucie si sono perse da oltre un anno, un giorno viene vista camminare lungo una strada in evidente stato confusionale. Sul suo corpo non é presente nessun segno di violenza e sono molti gli interrogativi su quello che possa essere successo in questo lungo periodo in cui è scomparsa. Dopo quindici anni da quella vicenda, Lucie si trova in una casa nel mezzo di una foresta, con un fucile in mano. Preme il grilletto e uccide un uomo.
Un mix tra il migliore Dario Argento (a cui tra l’altro è dedicato) e l‘Hostel di Eli Roth, questo Martyrs è senza dubbio un horror interessante, caratterizzato da un forte senso di oppressione che angoscia lo spettatore sin dalle prime scene. Niente mostri o rimandi all’esoterico, ma alcune scene risultano davvero insostenibili per l’eccessiva violenza. La scelta di una regia diretta e senza troppi fronzoli funziona e sottolinea la forza espressiva delle immagini. Lo spettatore viene letteralmente aggredito e risucchiato nel turbinio della vendetta personale della protagonista, trovandosi davanti a violenze e orrori che tanto rievocano gli i soprusi del mondo contemporaneo. Un film che aggiunge qualcosa al genere horror, spesso appiattito da schemi e situazioni sin troppo utilizzate e che ci sentiamo di consigliare, a patto che non siate troppo deboli di stomaco.
Voto 7
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