Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Qualcuno liberi Kate Hudson. L’attrice è ormai imprigionata nel ruolo dell’eterna trentenne afflitta da problemi di cuore e incontri con uomini squinternati, ma ormai non regge più. Intanto perché Kate potrebbe fare molto di più, e poi perché siamo stufi di registi che tentano di scimmiottare i Farrelly ma si premurano di farci pervenire il loro punto di vista sulla misoginia e la volgarità.
Alexis (Hudon) molla il collega Dustin (Jason Biggs) dopo neppure cinque settimane di appuntamenti. Lui si rivolge allora all’amico Tank (Dane Cook), che ha un metodo infallibile per riappiccicare le coppie: fidanzarsi con lei, e comportarsi talmente male da farle rimpiangere lui. Inutile dire che le cose non andranno esattamente in questo modo. E sì, è tutto scontato come sembra. In più, occorre sorbirsi una sequela di umorismo di bassa lega che invoglia ancora meno alla visione. Semplicemente, non c’è niente da ridere.
Voto 4
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