Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Non ci stupisce più di tanto vedere quanto i protagonisti dei film horror siano propensi a restare in situazioni di terrore pur di mandare avanti il film: è un topos del genere. Tuttavia, appare già fin troppo bizzarro che una famiglia accetti di vivere in una villa sperduta nel bosco con camera mortuaria annessa. Se poi il figlio maggiore della coppia in questione, gravemente malato, dorme nel seminterrato dove vede scene di un passato di sedute spiritiche e profanazione di cadaveri be’, la paura lascia spazio allo stupore: sua madre si limita a sorridere e a ripetere “non morirai”, mentre il figlio viene perseguitato dai fantasmi.
“Basato su una storia vera”, dice il claim del film, regalandoci l’illusione che qualcosa di simile possa essere accaduto sul serio. Il messaggero parte con alcuni elementi interessanti, come ad esempio il legame tra malattia, spettri e vita dopo la morte. Tuttavia, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e alcune scelte registiche sono tra le più scontate che ci sia capitato di vedere ultimamente. Peccato: una volta tanto eravamo contenti di non assistere a un horror teenageriale, o che fosse un remake.
Voto 5
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