Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Se qualcuno dovesse dubitare sul fatto che Donnie Darko sia un buon film, fategli notare che come tutti i buoni film o lo si ama o lo si odia. Questo è un motivo sufficiente per ricordare con affetto il debutto di Richard Kelly, che noi in tutta onestà amiamo profondamente. Ecco perché siamo rimasti piuttosto scettici di fronte all’annuncio di questo sequel, che in USA non ha avuto nemmeno una distribuzione in sala ma solo in DVD.
Andremo direttamente al punto: S. Darko è un fan movie girato senza voler dare un reale seguito al primo film, senza neppure ispirarsi. Semplicemente, scopiazzando e aggiungendo elementi da teen horror, nella speranza di ricreare le stesse atmosfere del prequel. Ovviamente S. Darko non è farina del sacco di Richard Kelly, che anzi si è affrettato a prendere le distanze, ma questo si vede abbondantemente. Un plagio bell’e buono, senza spessore. Fisher sembra non aver nemmeno capito Donnie Darko, visto che crede di potergli dare un seguito mettendo insieme una serie di scene sconclusionate.
La trama? Vi basti sapere che la protagonista è la sorellina di Donnie, che comincia a vedere conigli e viaggi nel tempo, che muore due volte, che ha a che fare con strani giochi del destino, e che arricchisce un cast completamente inutile.
Voto 4
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Donnie aveva una sorella. Ma a giudicare dalla qualità di questo sequel, servirebbe un test del DNA.
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