Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Parigi, 1949. Julia Child (Meryl Streep) si è appena trasferita nella capitale francese per seguire il marito (Stanley Tucci), addetto culturale dell’ambasciata americana. Nella nuova città è ammaliata dalla cucina francese e per combattere la noia inizia un corso per diventare cuoca. La passione la travolgerà, tanto da scrivere un libro che, dopo le tortuose vicende per pubblicarlo, diventerà un testo fondamentale per qualsiasi americano che voglia imparare a cucinare. Parallelamente, seguiamo la vicenda di Julie Powell, ambientata nel 2002. La ragazza (la splendida Amy Adams) si è appena trasferita nel Queens con suo marito, sopra una pizzeria. Riuscirà a trovare un senso alla sua esistenza grazie al libro di Julia Child, aprirà un blog e racconterà la sua sfida: completare le 524 ricette della sua eroina in 365 giorni.
Julie & Julia è una commedia tutta al femminile che la regista di C’è posta per te, Norah Ephron, ha tratto dal libro autobiografico di Julie Powell. I cinquant’anni che dividono le protagoniste delle due storie non sono un ostacolo per impedire ai due personaggi di condividere situazioni comuni e un grande amore, quello per la cucina. Entrambe vivono situazioni che non le soddisfano appieno, ed entrambe ricorrono al cibo e all’arte culinaria per estrarne una sorta di nutrimento vitale che farà prendere alle loro vite una nuova piega.
Sulla performance di Meryl Streep è inutile soffermarsi, va solo vista. Possibilmente in lingua originale, per assaporare l’ennesimo accento, questa volta imperfetto e divertente, che è riuscita a tirar fuori dal suo cilindro magico. Bravissimi anche Amy Adams, che ha a che fare con un personaggio un po’ cupo e insicuro, che rispecchia appieno l’America post 11 settembre. E Stanley Tucci, nel ruolo dell’affascinante marito di Julia Child. Forse il risultato finale è un po’ troppo melenso e confettoso, ma è comunque un soffio di ottimismo leggero e profumato.
Voto 7
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