Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
La storia è quella di Bob (Ewan McGregor), giornalista di un piccolo quotidiano locale che dopo esser stato mollato dalla moglie per un altro uomo, decide di cambiar vita e inseguire il suo sogno di gloria alla ricerca di uno scoop. Parte per l’Iraq con l’intento di dimostrare prima a se stesso e poi alla sua ex di non essere una mezza calza. Giunto al confine con il Kuwait si imbatte in Lyn Cassady (George Clooney) un uomo alquanto bizzarro. Questa amicizia lo porterà a scoprire un incredibile esperimento segreto condotto dall’esercito USA, riguardante la cosiddetta guerra psicologica.
C’è da ridere, come si immagina dal titolo, nella prima pellicola di Grant Heslov, che aveva già lavorato con Clooney alla sceneggiatura di Good Night, and Good Luck. Quello che ci offre non è un film polemico o di denuncia, non mostra rabbia nei confronti delle autorità, ma si limita a raccontare una storia tanto pazzesca da essere completamente vera. In effetti la vicenda di questo corpo speciale di soldati, convinti di possedere poteri incredibili come quello di attraversare i muri, diventare invisibili oppure di leggere il pensiero del nemico o persino di uccidere una capra solo con lo sguardo be’, meritava di essere raccontata.
Clooney e McGregor reggono letteralmente il film, insieme con Spacey e Bridges. Heslov tratta i suoi argomenti con acuto cinismo, tanto che in alcuni momenti sembra di guardare un film dei fratelli Coen. Un po’ carente nel bilanciare il ritmo narrativo, riesce comunque a far leva su una comicità spiazzante e illogica.
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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