Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Matt Tyrnauer nel 2005 viene mandato da Vanity Fair, rivista per cui scrive, a raccogliere materiale per un pezzo su Valentino. Una volta arrivato nell’atelier di Piazza di Spagna, però, si rende conto che un solo articolo non potrà mai rendere giustizia al’universo in cui il sarto vive. Un universo fatto delle cento sarte che confezionano gli abiti da lui ideati e disegnati completamente a mano, dei suoi cani che lo seguono ovunque e, soprattutto, del suo rapporto con Giancarlo Giammetti, suo manager, compagno e amico. Tyrnauer allora inizia ad abbracciare l’idea di realizzare un documentario sull’ultimo grande re della Haute couture e con la sua troupe si mette alle calcagna dello stilista dal giugno del 2005 a luglio 2007: il risultato è Valentino: The Last Emperor.
Il documentario girato dal giovane Tyrnauer, che poi tanto documentario non è, riesce a rendere la sofisticata complessità di Valentino uomo, prima che personaggio, con le sue contraddizioni e le sue paure. Punta infatti a mettere a nudo il backstage della vita del grande stilista proprio in quelli che sono stati gli ultimi anni di una lunga carriera, vissuta all’insegna dello sfarzo e dell’eleganza, ma anche del sentimento. Oltre agli abiti da sogno, alle passerelle e alle feste, l’elemento centrale del film risulta essere proprio la relazione tra Valentino e Giancarlo Giammetti, che lo ha accompagnato dall’inizio della carriera, contribuendo in modo determinante a far espandere l’azienda da loro fondata. Un rapporto unico che dura da quasi cinquant’anni, sia sul piano affettivo sia professionale, indispensabile per dare un’immagine del couturier decisamente più umana e vulnerabile rispetto a quella conosciuta fino ad ora.
Entrato nella shortlist dei quindici titoli tra cui il prossimo 2 febbraio verranno scelti i cinque nominati all’Oscar come Miglior Documentario, Valentino: The Last Emperor ha il merito di essere riuscito a scalfire quella proverbiale riservatezza che da sempre accompagna lo stilista. Possiamo così ammirarlo nella sua bizzarra quotidianità, assistendo alle celebrazioni faraoniche per i suoi 45 anni di carriera, tra lusso, bellezza e la classe con cui è riuscito a imporsi nel mondo della moda.
Voto 8
Le nostre interviste a Valentino, Giancarlo Giammetti e Matt Tyrnauer.
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