Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Non abbiamo voglia di fare gli snob che denigrano i cinepanettoni tanto per, quindi motiveremo il nostro votaccio all’ennesimo Natale a…
E badate bene che siamo dei grandissimi fan del primissimo episodio, quello con Mario Brega a Cortina. Un classico. Storciamo il naso quindi ascoltando De Sica che cerca di convincerci che il cinepanettone è persino più difficile da fare rispetto a una commedia, perché si tratta di una “farsa”. La “farsa” si regge tutta sull’ironia degli autori e degli attori del film, a suo dire, ma ci chiediamo che cosa ci sia di ironico in questa specie di accozzaglia tra film romantico e volgarata anni ’80.
Capiamoci: Natale a Beverly Hills è il peggiore della serie da almeno una buona decina d’anni. Questo perché tenta di offrire sia la solita sequela di battutacce e grottesco alla romana, che una love story con ambizioni americane e accento meneghino. Michelle Hunziker e Sabrina Ferilli due facce della stessa medaglia: quella della vuotezza e del film non tanto facile, quanto troppo facile.
A parte De Sica e il cast secondario, però, quello che dispiace è che la maggior parte degli interpreti sfigura in cotanto piattume. Persino Michelle, il cui potenziale come attrice continua a rimanere inespresso. Ci avevamo quesi scommesso.
Voto 3
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