Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Credete tutti nel paranormale? Magari proprio tutti no, ma molti di voi ne saranno quantomeno incuriositi. Come lo eravamo noi. Talmente incuriositi dal fenomeno Paranormal Activity che siamo andati fino negli States per guardare la versione originale del film, quella che non ha il finale supervisionato da Steven Spielberg, per intenderci. Della questione sui due finali in circolazione ne abbiamo già parlato, ed è davvero interessante capire quanto possa incidere un rimaneggiamento esterno (anche se parliamo di Spielberg, è comunque arrivato in un secondo momento sul progetto), in un’opera tanto personale.
Non si è inventato un gran che, Oren Peli, che ha girato la pellicola nella sua casa di San Diego per risparmiare sul budget. Protagonisti sono Micah e Katie, una coppia di fidanzati alle prese con una convivenza di fresco e un’entità soprannaturale: contemporaneamente. Se fosse stato un’altro film, sarebbe stata la convivenza a terrorizzare i ragazzi, invece Peli ha puntato i riflettori sulla misteriosa entità, che scopriamo seguire Katie da quando era bambina. Per cercare di dare un senso agli strani fenomeni che si manifestano in casa, Micah decide di tenere accesa una videocamera ventiquattr’ore al giorno, in modo da poter documentare il tutto.
Oren Peli lavora sulle suggestioni dello spettatore girando quasi tutto il film in soggettiva, utilizzando suoni, luci, silenzi e attese che funzionano molto meglio di effetti speciali a valanga. Questo è quanto c’è di buono in Paranormal Activity, che di contro si tiene su dei dialoghi improbabili (in lingua originale sono appena passabili, ma doppiati rasentano il ridicolo) e su una storia già ampiamente vista e sentita. Insomma, nonostante le minacce che appaiono sulla locandina: “Non riuscirete più a dormire”, siamo certi che le vostre ore di riposo non ne risentiranno poi tanto. Un’ultima cosa: tra i due finali, il primo (quello del film originale, pensato da Peli), è decisamente migliore rispetto a quello “appiccicato” da Spielberg per la distribuzione internazionale. Se ne avete la possibilità, cercate di recuperarlo.
Voto 5
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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