Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Dopo una travagliata post produzione, cambi di regia e una serie di slittamenti della data di uscita, ecco finalmente arrivare in sala Wolfman. Remake del classico dei Monster Movie a cui la Universal ha dato un volto di celluloide negli anni Quaranta e Cinquanta (pensate a Frankenstein, Dracula o La mummia), il film di Joe Johnston non delude affatto le aspettative. Noto al grande pubblico per aver diretto il poco fortunato Jurassic Park III e il più riuscito Jumanji, l’autore riesce ad attualizzare la figura del licantropo senza forzarla o ridicolizzarla.
L’infanzia di Lawrence Talbot (Benicio Del Toro) termina la notte in sua madre viene a mancare. Dopo aver lasciato il villaggio di Blackmoor, nei pressi di Londra, gira il mondo facendo l’attore, cercando di dimenticare quella tragedia. Ma quando la fidanzata di suo fratello (Emily Blunt), lo rintraccia per chiedergli di aiutarla a ritrovare il suo promesso sposo, Lawrence decide di ritornare a casa dall’anziano padre (Anthony Hopkins) per unirsi alle squadre di ricerca. Viene a sapere così che un essere non meglio identificato sta sterminando gli abitanti di Blackmore.
Sin dalla prima scena un certo odore burtoniano pervade l’olfatto dello spettatore: si ritrova molto di Sleepy Hollow in Wolfman (non a caso lo scenografo è lo stesso Rick Heinrichs che nel ’99 vinse l’Oscar per il film di Burton), e non è affatto un male. I costumi di Milena Canonero e le location da brivido vengono in aiuto a un cast di prim’ordine: Sir Hopkins in primis, carismatico come e più del solito, in ottima compagnia con Emily Blunt, Del Toro e Hugo Weaving, che passa con disinvoltura dal ruolo dell’agente Smith di Matrix a quello del detective Aberline, incaricato da Scotland Yard di uccidere “la bestia”. Lo zampino di Rick Backer, mago del make-up, completa l’opera: chi meglio di lui poteva trasformare il volto di Del Toro in quello dell’uomo lupo? Premio Oscar per Un lupo mannaro americano a Londra, Baker si affida ad un trucco artigianale, fatto di protesi in resina e peli posticci, proprio per lasciare alla trasformazione dell’uomo in bestia quel sapore classico che la lega a quella a cui si sottopose Lon Chaney Jr. nel ’41 o David Naughton nel film di Landis. Gli effetti speciali in CGI, naturalmente, ci sono, ma estremamente funzionali, e limitati a poche scene. Azione, horror, intrattenimento e una buona dose di splatter: gli elementi per trascorrere una serata all’insegna del brivido ci sono tutti. Se poi volete aspettare il plenilunio…
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
L’uomo lupo torna a ululare e a mietere vittime nelle notti di luna piena. Dark e gotico come non mai.
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’elefantino volante di casa Disney diventa un dolcissimo freak nelle mani di Tim Burton.
Nelle sale il profondissimo ritratto di signora di Sebastián Lelio con una Julianne Moore radiosa, che reinterpreta magistralmente il personaggio che fu di Paulina García.
Le confessioni di un serial killer in un viaggio attraverso le profonde radici del male: Lars von Trier colpisce ancora.
Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
L’attore protagonista dello spot che prende in giro i film sulla mafia italoamericana.
Angelo (Il cielo sopra Berlino) e demone (Hitler ne La caduta). Ci lascia un attore immenso, versatile, sensibile.
L’attore, 63 anni, era ricoverato al Policlinico di Napoli da due settimane.
Il capitolo conclusivo della trilogia di M. Night Shyamalan è il film di supereroi che non ci si aspetta.
Nelle sale la commedia criminale di Massimiliano Bruno. Un tuffo nell’Italia dell’82 tra i mondiali di calcio e la banda della Magliana.
Ecco come funziona la nuova sezione per prenotare e acquistare i biglietti del cinema attraversoil social media.
In gara per la Palma d’oro, tra gli altri, Terrence Malick, Pedro Almodóvar, i Dardenne, Marco Bellocchio e Xavier Dolan.
La rilettura del romanzo di Beppe Fenoglio ad opera dei fratelli Taviani, interpretata da Luca Marinelli sbarca alla Festa di Roma. La recensione.
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply