Questo è un sito di cinema, quindi non parleremo della prima serata di quel baraccone che è il Festival della canzone italiana di Sanremo (solo il nome fa fatica a portarsi avanti da solo!). Non parleremo della faccia tosta Di Emanuele Filiberto e di Pupo, che hanno coinvolto quel povero tenore in una delle esibizioni più brutte che la televisione abbia mai mandato in onda, e nemmeno del fantastico spogliarello in stile burlesque di Dita von Teese che ha dato un bello scossone emotivo alla serata (questo ve lo vogliamo riproporre).

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Invece parleremo di Patrizia D’Addario, che ieri sera alla fine non è rientrata nella rosa di ospiti invitati all’Ariston. Ma si aggira nella cittadina ligure perché è lì che vuole essere per lanciare il suo singolo. La ex escort, che ora si diachiara artista a tutto tondo, si trova a Sanremo per lanciare il suo primo album musicale, in uscita a maggio. E per poter gridare al mondo intero durante le numerose interviste rilasciate che: “Una produzione americana molto vicina a Quentin Tarantino mi ha chiesto di fare un film tratto dal mio libro, Gradisca Presidente“. Non sappiamo se augurarci che questa notizia sia vera. Se lo fosse, sarebbe davvero impagabile vedere uno degli scandali sessuali più chiacchierati del nostro paese attraverso lo sguardo di Tarantino. O forse la D’Addario ha sbagliato a pronunciare la vocale finale e si riferiva a Giampiero Tarantini? Mah…

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