MIA Market 2019: la quinta edizione sarà dal 16 al 20 ottobre
— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
Oltre a Barbara La Marr, un’altra celebre attrice scese velocemente i gradini della scala del successo a causa della droga. Alma Rubens, la delicata e sensibile interprete di ruoli drammatici e diva dalle folte chiome corvine, abbandonò il cinema e la vita a soli trentatré anni. Originaria di San Francisco, la carriera di Alma, star di pellicole quali Il meticcio della foresta (accanto a Douglas Fairbanks) o Mississippi, fu interrotta bruscamente a causa di un bizzarro episodio rivelatore della sua situazione da tossicodipendente ormai cronica.
Nel pomeriggio del 26 gennaio 1926, la Hollywood Boulevard fu teatro di una scena madre: Alma Rubens correva lungo la strada, inseguita da due uomini. Alcuni passanti sentirono l’attrice gridare: “Mi rapiscono, mi rapiscono”, mentre si liberava dei guanti e della borsetta, gettandoli tra i cespugli. Dopo una folle corsa, Alma raggiunse una stazione di servizio in cerca rifugio tra i distributori di benzina, ma i due uomini la raggiunsero. A questo punto l’attrice tirò fuori un coltello che nascondeva nel cappotto e ferì alla spalla il più giovane dei suoi inseguitori. Il benzinaio riuscì a disarmarla, mentre l’uomo più anziano le teneva le mani bloccate dietro la schiena.
I giornali ci misero davvero poco a scoprire che in realtà il ragazzo accoltellato da Alma Rubens era l’inserviente dell’ambulanza, e che l’inseguitore anziano non era altri che E. W. Meyer, il medico personale dell’attrice. I due erano andati a prenderla per portarla in una casa di cura privata specializzata in malattie mentali e dipendenze, e alla diva era semplicemente venuto un attacco di panico al pensiero di dover dire addio alla sua magica medicina. Una settimana nell’Alhambra Clinic e Alma tornò a casa. Un’infermiera si prendeva cura di lei e non lasciava mai da sola, fino a quando l’attrice, in preda al delirio, non la aggredì con un coltello.
Dopo un violento corpo a corpo, l’infermiera ebbe la meglio e questa volta Alma fu rinchiusa a Patton, il manicomio di stato californiano, per un periodo di sei mesi. Quando ne uscì dichiarò di essersi rimessa completamente: “Ora andrò a New York per cercare di riprendere a lavorare, prima in palcoscenico e poi, spero, a Hollywood”. L’unica cosa che la Rubens riuscì a fare dopo essere tornata a New York fu chiedere il divorzio dal suo terzo marito, Ricardo Cortez (anche lui attore, protagonista della prima versione de Il mistero del falco nei panni del detective Sam Spade, prima che Bogart ne interpretasse una seconda versione, decisamente più celebre).
Proprio per dare un taglio al passato, nel gennaio del 1931 Alma Rubens decise che era arrivato il momento di tornare a Hollywood. Si portò dietro da New York una giovane attrice in cerca di successo, di cui nel frattempo era diventata amica, Ruth Palmer. Pochi giorni dopo il suo arrivo, Alma e Ruth, spinte da un sacro fuoco indomabile, oltrepassarono il confine messicano in macchina, e andarono a “fare la spesa” ad Agua Caliente. Sulla strada del ritorno fecero sosta in un hotel a San Diego, luogo in cui il 6 gennaio Alma fu arrestata con l’accusa di essere in possesso di quaranta cubetti di morfina cuciti all’interno di uno dei suoi abiti. A denunciarla era stata proprio la sua amica Ruth, stufa di sopportare i suoi scatti di violenza che ormai si erano fatti sempre più frequenti.
“Stavo male da tanto tempo. Andavo dai dottori solo perché mi sollevassero dalle sofferenze. E tutti mi dicevano: prenda questo contro i dolori, e riuscirà a tirare avanti. Quando cominciarono a darmi quell’odioso veleno io non sapevo cosa fosse. Passavo da un medico all’altro. […] Ma non smettevano mai di darmi quella roba. E finché avevo denaro potevo avere droga. Avevo paura di dirlo a mia madre, ai miei migliori amici. Desideravo una sola cosa. Procurarmi la morfina e prenderla di nascosto”. Le condizioni di salute dell’attrice al momento dell’arresto, furono definite molto gravi. Il 22 gennaio 1931 un’altra stella scompariva dal firmamento hollywoodiano.
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