Woody Allen e il suo oscuro straniero a Cannes

Di Carolina Tocci
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Atteso, anzi attesissimo, oggi al Festival è il Woody Allen day. Il regista americano è arrivato a Cannes senza lasciare a casa le sue numerose fobie, mal di mare compreso. Proprio ieri è stato visto salire in fretta e furia le scale dell’Hotel Martinez per andare a pranzo sulla terazza dell’albergo con la moglie Soon Yi. In realtà Woody avrebbe dovuto essere a pranzo sulla Signora del vento, il veliero di ottantacinque metri che ogni anno, durante il Festival, ospita party e cocktail. Quando ha saputo che la barca non era ormeggiata al porto, ma si trovava a parecchie miglia al largo della costa, e che avrebbe dovuto pasteggiare in balia delle onde, ha declinato l’invito.

Woody Allen con gli attori Josh Brolin, Gemma Jones, Naomi Watts, e Lucy Punch.

Woody Allen con Josh Brolin, Gemma Jones, Naomi Watts, e Lucy Punch.

Chissà come mai, non siamo affatto stupiti da un simile atteggiamento da parte di Allen. Così come non lo siamo per l’ennesimo buon film che il regista newyorkese è venuto a presentare a Cannes Fuori Concorso, You Will Meet a Tall Dark Stranger, con un cast di tutto rispetto di cui fanno parte Naomi Watts e Josh Brolin (anche loro sulla Croisette), Antonio Banderas, Anthony Hopkins e Freida Pinto. La storia è quella di un uomo attempato (Hopkins)che lascia la moglie e, aiutato dal Viagra, torna a sentirsi un ragazzino frequantando donne che hanno la metà dei suoi anni. Sua figlia (Watts) è in crisi col marito (Brolin), medico e scrittore fallito. Ha un debole per il proprietario della galleria d’arte per cui lavora (Banderas), che a sua volta è infatuato della sua vicina di casa (Freida Pinto), che si mostra in finestra completamente nuda. Gli ingredienti per una classica commedia alleniana ci sono tutti e a chi, in conferenza stampa, chiede al regista se non si senta offeso se qualcuno dice “ecco un altro tipico Woody Allen”, lui risponde: “Non è che mi siedo e mi dico: ora faccio un film sulla morte e sull’amore e sulla fede. Non è che come cittadino non trovi interessanti problemi come l’integrazione dei neri o l’aborto. Ma quando poi lavoro sembro attratto da questi soggetti, da personaggi che cercano un significato nelle loro vite e corrono dietro a sogni e ambizioni senza riuscire a realizzarli”.



Il regista Mike Leigh.

Il regista Mike Leigh.

Un unico film oggi In Concorso, Another Year, dell’inglese Mike Leigh. Il regista già Palma d’Oro del 1996 con lo splendido Segreti e bugie, questa volta racconta con toni a metà strada tra dramma e commedia, la storia della coppia formata da Tom (Jim Broadbent) e Gerri (Ruth Sheen), ancora molto innamorati nonostante siano piuttosto avanti con gli anni. Sostengono i loro amici che non hanno avuto la stessa fortuna e sono in procinto di separarsi, e gioiscono per il fidanzamento del loro unico figlio Joe. Il tutto nell’arco della durata simbolica di un anno. Un film che è stato particolarmente apprezzato dai giornalisti che questa mattina hanno assistito alla proiezione stampa.

Gregg Araki con gli attori Thomas Dekker, Andy Fischer-Price, Nicole La Liberte, Roxane Mesquida e Haley Benett

Gregg Araki con gli attori Thomas Dekker, Andy Fischer-Price, Nicole La Liberte, Roxane Mesquida e Haley Benett

Bisognerà aspettare la mezzanotte di questa sera, invece, per i primi responsi su Kaboom, di Gregg Araki. Il regista di Doom Generation torna a battere sull’argomento sessualità, con la storia di Smith (Thomas Dekker, già visto in The Sarah Connor Chronicles) un diciottenne bisessuale che finisce in un mostruoso complotto. Almeno così gli sembra dopo aver mangiato dei biscotti allucinogeni a un party. Da noi il film di Araki uscirà a settembre.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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