Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’inesauribile serbatoio delle serie TV anni ’80 è stato preso di mira, stavolta, addirittura da Ridley Scott e da suo fratello Tony, che hanno deciso di produrre un revival in salsa moderna di A-Team. Malamente accolto dalla critica e persino dal Mr. T originale (Laurence Tureaud), che ci ha visto troppa violenza e troppo sesso, questo A-Team post Iraq è in realtà un film d’azione tutto sommato onesto, sebbene vuoto e distante anni luce dal telefilm originale.
Laddove in TV i quattro protagonisti erano veterani del Vietnam, qui hanno combattuto in Medio Oriente. E dopo essere stati degradati e sbattuti in carcere per aver preso parte a un’operazione non autorizzata, eccoli evadere alla ricerca di giustizia per vedersela con CIA, FBI, esercito e falsificatori di dollari. Il punto di partenza pone basi solide per un film d’azione tutto sommato ben congegnato, non fosse altro per le innumerevoli stesure dello script che ne hanno caratterizzato la gestazione. Purtroppo, però, dell’ironia goliardica del telefilm è rimasto poco o nulla, trasformando questa versione in un fumettone senza troppa anima.
Costoso, eccessivo, troppo spaccone e poco ironico: da non perdere se vi piacciono i film che fanno tanto rumore (per nulla?), considerando anche che almeno metà del cast è decisamente da applaudire (Liam Neeson nei panni di Hannibal e Sharlto Copley in quelli del Capitano Murdock). Possiamo capire perché il mohicaneggiante Mr. T abbia storto il naso di fronte a questo adattamento, che pur non considerando il celeberrimo genitore si rivela un film con qualche momento, ma nulla di più.
Voto 5
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Il ritorno di un grande classico anni ’80, che ha fatto arrabbiare Mr. T in persona. Quello vero.
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