Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Divertente. E’ il primo aggettivo che ci viene in mente nel recensire questo action thriller di fine estate, con un Gerard Butler cattivo ma non troppo che si diverte a far crollare la giustizia che ha patteggiato con gli assassini di sua moglie e sua figlia. Dopo aver ucciso i carnefici della sua famiglia, quindi, Clyde si produce in una serie di attentati che colpiscono il cuore della legge e gli uomini che hanno contribuito all’ingiustizia che lo ha colpito. Prende il via un testa a testa tra Clyde e Nick Rice (Foxx), l’avvocato che ha firmato il patteggiamento. Nick non riesce a capacitarsi di come Clyde possa mettere in ginocchio la città da dietro le sbarre, fino a quando non inizia a scoprire le incredibili strategie di un uomo tanto disperato quanto geniale.
Effettivamente, non sembra il plot migliore per dare vita a un film divertente: eppure, lo spettatore resta col fiato sospeso sulla poltrona ad attendere quale sarà la prossima mossa del protagonista, che tra esplosioni e frase storiche incarna perfettamente il ruolo di cattivo con una giusta causa, per il quale non si può fare a meno di tifare. Il problema è che Giustizia privata ha solamente questo piano di lettura, visto che tutto il discorso sulla “giustizia della giustizia” è davvero troppo esile. Ma, finale buonista a parte, distrae ed emoziona. Può andare più che bene.
Voto 7
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Disposto a tutto per vendicare la moglie e la figlia, vittime di due assassini ma anche della giustizia.
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
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