Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Si potrà anche storcere il naso pensando ai suoi Batman, ma quando si nomina Christopher Nolan è impossibile non ricordare Memento. Quel film, finora, è stato il lavoro più seminale del regista londinese. Oggi, con Inception, ci troviamo di fronte al suo capolavoro assoluto.
Uno spy thriller con tutte le caratteristiche del genere, ma soprattutto una visione: Inception è il classico kolossal che alza di qualche tacca la barra dell’incredibile. Rivelandosi assolutamente all’altezza della hype che lo accompagnato dagli USA, dove è uscito a luglio.
Dom Cobb (DiCaprio) è un estrattore: una vera celebrità nel mercato nero dello spionaggio onirico. Cobb può intrufolarsi nei sogni delle persone, rubarne le idee a portarle con sé nel mondo reale. In realtà, Cobb può fare molto di più. Lo scoprirà quando Saito (Watanabe), un magnate potentissimo, gli offre un incarico che in caso di successo gli garantisce l’assoluzione da tutti i crimini (presunti) che lo tengono lontano dai suoi figli. L’estrattore dovrà intrufolarsi nella mente di un imprenditore rivale di Saito, e “impiantargli” un’idea che lo seguirà nel mondo reale e saboterà l’azienda di famiglia.
Sembra facile, ma il mondo dei sogni non è quello al di là della fase REM: laggiù le leggi della fisica possono essere manipolate a piacimento, e altre persone riescono a condividere lo stesso scenario. Non solo: nei sogni degli altri si deve fare i conti con il subconscio altrui, e anche col proprio. E di certo, nel passato di Cobb strisciano delle idee ancora molto forti e pericolose.
Il modo in cui Nolan crea un universo coerente e complesso a partire da questo canovaccio è semplicemente incredibile: un’intera squadra di ladri di idee rimane invischiata in sogni dentro altri sogni, in un susseguirsi di scene mozzafiato che regalano allo spettatore vere e proprie vertigini.
Se c’è qualcosa di più adatto del termine “stupefacente” per Inception, non sappiamo proprio che cosa sia. Inception è il Matrix della nostra epoca, ma con qualcosa in più: uno script assolutamente impeccabile, opera dello stesso Nolan, fuso ottimamente con sequenze perfette, effetti speciali sapienti e un cast eccezionale.
E’ vero che a tratti può sembrare prolisso, ma con tutta la carne che viene messa sul fuoco si vorrebbe quasi che il film non finisse mai. Probabilmente non abbiamo mai visto così tante idee in una sola pellicola. E per il costo di un biglietto d’ingresso, non ci viene neppure voglia di rubarle.
Voto 9
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Leonardo DiCaprio navigatore di sogni e ladro di idee. Recensito il capolavoro di Christopher Nolan.
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