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— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
Ma dove vai, se il 3D non ce l’hai? Uno slogan calzante, che rispecchia in pieno il momento cinematografico che stiamo vivendo. Appurato che la terza dimensione esisteva già ben prima di Avatar, è indiscutibile il fatto che il film di Cameron abbia sdoganato definitivamente questa tecnologia. E così con la promessa di divertire e intrattenere grazie ad effetti speciali che sempre più rasentano la fantascienza, questo 2010 è stato indubbiamente l’anno dei film in 3D. Abbiamo stilato la nostra classifica personale con le tre migliori e le tre peggiori pellicole in tre dimensioni che sono uscite quest’anno. Una classifica un po’ più tecnica del solito in cui abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione sugli effetti speciali, accantonando per un momento il giudizio globale sull’uno o sull’altro film. Quindi non lasciatevi prendere da inutili sentimentalismi: here we go!
I migliori:
Toy Story 3: La grande fuga
Il capitolo finale di una delle saghe più amate e riuscite di tutti i tempi è meraviglioso anche in 2D. Ma in 3D è ancora meglio. La Pixar è la Pixar, e proprio per questo non ha bisogno di stupire con il 3D. Utilizza la terza dimensione in modo funzionale alla storia, eliminandola del tutto in alcune sequenza e rendendola protagonista in altre. Quando gli effetti speciali incontrano una storia che funziona.
Avatar
La pellicola-evento del 2010 è questa, inutile starci a discutere. E’ tutta un record: dalla lunghissima realizzazione (quindici anni!) agli incassi da capogiro (il più alto di tutti i tempi). Possiamo star qui a discutere sul plot, ma non sul 3D di Cameron. Assolutamente intoccabile.
Dragon Trainer
I vichinghi e i draghi di casa Dreamworks hanno convinto il pubblico con una storia narrativamente accattivante, arricchendola con effetti speciali davvero notevoli, considerato che è stato realizzato in tempi piuttosto brevi (circa un anno, mentre pellicole del genere ne richiedono in media tre o quattro). Un altro colpo da maestri dalla casa fondata da Steven Spielberg e Jeffrey Katzenberg.
I peggiori:
Resident Evil: Afterlife
Paul W.S. Anderson ritorna al suo franchise in cui la sua bella moglie Milla Jovovich è protagonista assoluta. Quando la terza dimensione è inutile, sarebbe il caso di dire, e serve solo ad attirare più gente al botteghino. Almeno finché si smetterà di pensare che 3D sia sinonimo di “film di qualità”.
Alice in Wonderland
Una premessa: noi adoriamo Tim Burton e il suo Alice ci è piaciuto. Ma è il tipico esempio di pellicola in cui la terza dimesnione viene a malapena percepita. Trattandosi di Burton, in effetti ci saremmo aspettati qualcosa di meglio su questo fronte.
L’ultimo dominatore dell’aria
Il declino di M. Night Shyamalan sta attraversano la fase 3D. Al regista de Il sesto senso è stata affidata la realizzazione della saga basata sulla serie animata statunitense Avatar: La leggenda di Aang. Ma a parte il nome, il progetto ha davvero poco a che vedere con il film di Cameron. Tutta colpa di un 3D riconvertito? Probabilmente no. Ci auguriamo solo che Shyamalan non porti a termine la trilogia e torni a fare film i due dimensioni.
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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