Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Tutta la storia è incentrata sul personaggio di Margaret Humphreys, più che un’assistente sociale una vera e propria eroina, interpretata dalla sempre splendida Emily Watson (Le onde del destino, Hilary e Jackie). Da segnalare anche un insolito e commovente Hugo Weaving, definitivamente spogliatosi degli abiti dell’agente Smith matrixiano o di quelli di Elrond ne Il Signore degli Anelli. Un film crudo, quello di Loach Junior, che stupisce ed emoziona. Nella storia di Margaret piano piano confluiscono quelle degli uomini e delle donne che scoprono man mano di aver preso parte, loro malgrado, al terribile disegno messo a punto dal governo inglese e da quello australiano per risparmiare sulla spesa pubblica. E per questo lo stile registico di Loach si fa stringato ed essenziale, funzionale al dramma collettivo che porta allo scoperto le paure e le conseguenza di un’infanzia negata.
Voto 8
Il padre e lo straniero
(Italia, 2010)
Regia: Ricky Tognazzi
Categoria: Fuori concorso
Diego (Alessandro Gassman), un giovane padre con un figlio disabile, conosce Walid (Amr Waked, già visto in Syriana), ricchissimo uomo d’affari anche lui padre di un bambino con un grave handicap. Tra i due nasce un’amicizia solida, rafforzata dalla condivisione della stessa sofferenza. I due iniziano a frequentarsi, ma il loro legame sarà bruscamente interrotto dall’improvvisa sparizione del misterioso Walid.
Quando si dice un film non riuscito… Il padre e lo straniero ne è l’esempio, nonostante nasca dall’interessante romanzo di Giancarlo De Cataldo (che ha collaborato alla scrittura del film). Riconosciuta come pellicola di interesse culturale e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Il padre e lo straniero è un film scritto male e realizzato peggio. Alessandro Gassmann è in uno dei ruoli meno credibili della sua carriera: la sua avrebbe potuto essere un’interpretazione intensa e costruttivamente drammatica, e invece risulta del tutto fuori luogo. Meglio di lui l’attore egiziano Amr Waked e la sempre convincente Ksenia Rappaport, ma l’intensità a cui ci ha da sempre abituati non basta a salvare il film. La regia slegata, decisamente pretenziosa e frammentaria di Ricky Tognazzi dà il colpo di grazia a un film di cui sinceramente non si sentiva l’esigenza.
Voto 4
We Want Sex
(We Want Sex: Made in Dagenham, UK 2010)
Regia: Nigel Cole
Categoria: Fuori concorso
Una nuova commedia femminista per Nigel Cole, che si era già confermato maestro del genere con Calendar Girls e L’erba di Grace. La storia è ambientata nel 1968 in Essex, dove le operaie della Ford persono la pazienza di fronte all’enorme disparità di trattamento rispetto ai loro colleghi uomini. Unite e scaltre, riusciranno a farsi ascoltare dai sindacati e dal governo, compiendo passi enormi nella parità di salario tra uomini e donne.
Se la storia c’è, purtroppo non possiamo dire lo stesso dello sviluppo della medesima: il film tende a non decollare mai, fermandosi al suo punto di vista femminista ma senza evolverlo mai. La protagonista Sally Hawkins è brava ma non brilla, cosa che invece fa la splendida Miranda Richardson nei panni della “rossa e focosa” ministra Barbara Castle.
Voto 6
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