Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Una nuova commedia al femminile per Nigel Cole, che si era già confermato maestro del genere con Calendar Girls e L’erba di Grace. La storia è ambientata nel 1968 in Essex, dove le operaie della Ford perdono la pazienza di fronte all’enorme disparità di trattamento rispetto ai loro colleghi uomini. Unite e scaltre, riusciranno a farsi ascoltare dai sindacati e dal governo, compiendo passi enormi nella parità di salario tra uomini e donne. Se la storia c’è, purtroppo non possiamo dire lo stesso dello sviluppo della medesima: il film parte con un certo sprint, ma rallenta strada facendo. Cole nonostante tutto, riesce a rendere attuale la vicenda che racconta, farcendola di sfumature e collegamenti con la situazione lavorativa odierna.
La protagonista Sally Hawkins, nei panni della semplice impiegata che scopre di avere un certo piglio sulle masse, è brava ma non brilla, cosa che invece fa la splendida Miranda Richardson nei panni della “rossa e focosa” ministra Barbara Castle. Il cinema inglese dimostra ancora una volta quanto gli stia a cuore il filone della commedia sociale, anche se con We Want Sex (titolo italiano sapientemente preso da una scena del film in cui si vede uno striscione srotolato a metà) siamo lontani dai picchi raggiunti da Full Monty o di Grazie, signora Tatcher!.
Voto 6
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply