Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Dopo il gruppo di amici fuori di testa di Una notte da Leoni (vincitore di un Golden Globe come Miglior Commedia lo scorso anno), questa volta Todd Philips punta i riflettori su una strana coppia formata da due personaggi in perfetta antitesi. Peter Highman (Robert Downey Jr.) è un architetto pignolo e precisino che si trova ad Atlanta per lavoro e deve tornare in fretta a Los Angeles per assistere alla nascita del suo primo figlio. Peccato che abbia fatto i conti senza Ethan Tremblay (Zach Galifianakis), un aspirante attore goffo e invadente con l’ambizione di sfondare a Hollywood. Quando Peter e Ethan vengono cacciati dall’aeroporto di Atlanta a causa di un equivoco, finendo in una lista no-flight, si ritroveranno costretti a compiere il viaggio insieme in un rocambolesco coast to coast su un’auto a noleggio.
Parto col folle è di fatto un remake non annunciato, dato che è molto, molto simile a Un biglietto in due, il classico di John Hughes con Steve Martin e John Candy che ripropongono spesso in TV nel periodo di Natale. Antefatto e situazioni sono analoghe anche se l’alchimia che c’è tra Martin e Candy rimane superiore a quella, pur riuscita, che si instaura tra Robert Downey e Zach Galifianakis. Tod Phillips è abile a mescolare i momenti di assoluta demenza tipici di questo genere di commedie ad altri più profondi, in cui i personaggi sembrano quasi raggiungere maturità e consapevolezza insperate fino a poco prima. La sorpresa non è tanto Zach Galifianakis, già visto in un personaggio molto simile a quello di Ethan in Una notte da Leoni, quanto Robert Downey Jr. che passa con disinvoltura da ruoli da supereroe a quelli di un personaggio tendenzialmente tranquillo, ma con dei lati più estremizzati che lo rendono completo e sfaccettato. Peccato che tra una gag e l’altra spesso si insinuino momenti di stanca che penalizzano una fruizione fluida a livello narrativo. Di fatto Todd Phillips confeziona un prodotto meno riuscito del precedente, che però non manca di spunti e trovate divertenti e sufficientemente ai limiti dell’assurdo per convincere gli amanti di questo genere di comicità a correre al cinema.
Voto 6
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