Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Il boom della commedia italiana con un cast all-stars inizia a ripetersi senza cenno di voler dare una rapida occhiata ai propri passi. Dopo Maschi contro femmine sapevamo già che ci avrebbe aspettato un Femmine contro maschi, e visti i forti dubbi che ci aveva lasciato lo scorso film di Brizzi non ci aspettavamo un’impennata in questo sequel (o spin-off che dir si voglia). Anche qui storie che si intrecciano, però dal punto di vista femminile: Anna (Littizzetto) si ritrova con un marito (Solfrizzi) colto da amnesia, e ne approfitta per plasmarlo come l’avrebbe sempre voluto. Marcello (Bisio) e Paola (Brilli) fanno finta di amarsi ancora e vivono insieme solo per far contenta la mamma di lui (Wilma De Angelis), mentre Valeria (Inaudi) e Diana (Autieri) non ne possono più dei loro uomini (Ficarra e Picone), che sembrano non avere altra passione al di fuori dei Beatles.
Stesso identico problema del “primo tempo” di questa bilogia di Brizzi: i luoghi comuni diventano non solo il terreno sul quale strappare le risate, ma anche (e purtroppo) la più vera e genuina ossatura del film. Indeciso tra la commedia italiana e quella all’italiana, ammesso che si sia riusciti a capire la differenza nel nostro cinema d’oggi, Brizzi finisce per fare l’inevitabile: affidarsi alle scorciatoie comiche più semplici, e sperare che il cast faccia il resto. Questo succede con Ficarra e Picone, che di sicuro alzano il livello della sceneggiata. Un po’ sottotono gli altri, ad eccezione di una Nancy Brilli assolutamente a suo agio in ruoli divertenti che siano un filo più elevati di quelli che le affidano nei cinepanettoni.
Voto 5
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
Secondo round sul ring della sfida tra sessi di Fausto Brizzi. Un altro film con un cast di star italiane.
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