Scream 4

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Poche storie: la saga firmata Wes Craven e Kevin Williamson è stata responsabile di aver riportato ai fasti di un tempo il genere horror, in letargo da anni. Era il 1996, e il primo Scream divenne un fenomeno di costume ancora prima che un successo al botteghino. Due sequel dopo, pareva che fosse stato detto tutto sulla tematica del film nel film, della spietata satira sugli horror, del terrore intelligente e sarcastico. Ebbene, non è così: con il primo decennio del 2000 che ci ha assuefatto alla paura di stampo asiatico, tutta spettri e possessioni, Craven e Williamson hanno snetito l’esigenza di riportarci faccia faccia con Ghost Face, il mostro più iconico dei nostri tempi.



Sidney Prescott torna a Woodsboro quindici anni dopo gli efferati omicidi che l’hanno vista protagonista ma non vittima. Resta il fatto che tutti ormai siano convinti che dove vada lei lì ci sarà un pazzo omicidia con una maschera bianca che inizierà ad accoltellare chiunque, e infatti è proprio così. Il “nuovo” Ghostface agisce dapprima senza una logica, per poi far scoprire che è proprio Sidney che vuole far fuori, e con lei tutti quelli che hanno tratto qualche tipo di vantaggio e fama dalle storie di Woodsboro: in primis Gale (Courteney Cox), la giornalista che in passato aveva messo in pericolo Sidney coi suoi scoop. A Sidney, costretta a restare a Woodsboro per non intralciare le indagini della polizia, non resta che difendere se stessa e i suoi cari, in primis la cuginetta Jill e le sue compagne di classe.

Un inizio fulminante rende chiaro l’intento di questo sequel, che tanto sequel non è: riscrivere le regole di Scream e di tutto l’horror occidentale, aggiornandole all’epoca delle webcam e del voyeurismo multimediale. Molte più citazioni e molte più battute fulminanti sul cinema in genere rendono Scream 4 un gustosissimo trattato di terrore sul Grande Schermo, e il fatto che la trama finisca per ricalcare piuttosto fedelmente il primo episodio aiuta a collocare questo film in una strana posizione tra seguito e remake. Di sicuro il migliore Scream dopo il primo, pur soffrendo di alcuni momenti troppo lenti ci offre un finale coi fuochi d’artificio. Insomma, assolutamente da vedere.

Voto 8

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Francesco Bernacchio

Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.

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