Machete

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Sfatiamo subito una leggenda: non è vero che Machete trae la sua origine dal leggendario “falso” trailer inserito come un omaggio ai B-Movie in Grindhouse. L’idea di realizzare Machete risale a parecchi anni prima dell’uscita del film diretto da Tarantino nel 2007, per l’esattezza ai primi anni Novanta, nel periodo in cui Robert Rodriguez era al lavoro sul suo secondo lungometraggio, Desperado. Il regista però si rese conto che in quel periodo difficilmente sarebbe riuscito a raggiungere il grande pubblico portando sullo schermo le gesta di un eroe cinematografico latino che rispondeva al nome di Machete. Così dopo anni di gestazione, attente riflessioni e un interessante sodalizio artistico a tre fra Rodriguez, Trejo e le armi da taglio (curioso ricordare come in Desperado Danny interpretava un personaggio chiamato Navajas, coltelli; in Dal tramonto all’alba era Razor Charlie e in Predators era Cuchillo, altro termine spagnolo che vuol dire coltello) eccoli di nuovo insieme, questa volta per un progetto più impegnativo.



Grind House

Presentato lo scorso settembre  al Festival di Venezia, Machete racconta la storia di un ex agente federale messicano (praticamente “CIA, FBI e DEA mescolate tutte insieme nello stesso burrito“) tradito dall’organizzazione che lo ha assoldato per uccidere un senatore americano. Con l’aiuto di suo fratello, un prete piuttosto atipico, pianifica ed esegue una sanguinosa vendetta nei confronti dell’organizzazione e del suo boss. Considerando che Machete porta con sé non meno di quarantaquattro lame nascoste in una giacca di pelle fatta su misura, c’è poco da stare tranquilli.

Rodriguez ci sbatte davanti una carrellata di personaggi meravigliosi e deliranti. A parte Danny Trejo nei panni di Machete, c’è Robert De Niro in quelli del senatore razzista McLaughlin, Jessica Alba è l’agente Sartana e Michelle Rodriguez è la pericolosissima Luz, che vende Tacos come copertura. E poi ci sono una serie di personaggi minori altrettanto indimenticabili: da Lindsay Lohan a Don Johnson a Steven Seagal. Tutti fuori di testa, tutti che sembrano usciti da un telefilm anni Settanta trasmesso da una scadente tv locale americana. Machete è un film volutamente sporco e iperbolico, caratterizzato da battute fulminanti e da un largo uso di pupe e di ammazzamenti. Incredibile come attraverso un linguaggio e una materia tanto allucinata Rodriguez riesca anche a tirar fuori temi caldi come l’immigrazione o la corruzione dilagante all’interno della politica.

Voto 7

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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