A Roma si ride tra vibratori e matrimoni folli

Di Carolina Tocci
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Siamo alla seconda giornata di kermesse e inizia a vedersi qualche pellicola degna di interesse. Dopo aver tessuto le lodi di Tintin e del suo papà cinematografico Steven Spielberg, adesso tocca a Hysteria, la deliziosa commedia romantica sull’invenzione del vibratore, In Concorso, con protagonista Maggie Gyllenhaal. Il film diretto da Tanya Wexler (quando lo vedrete capirete subito che dietro a tanta ironia e leggerezza c’è un’attenta osservatrice del mondo femmiline) segue le vicende del dottor Granville (Hugh Dancy) che nell’Inghilterra vittoriana si trova a dover curare numerosi casi di donne affette da isteria. Con l’aiuto del suo amico inventore, Lord Edmund (un divertentissimo Rupert Everett), troverà il modo di soddisfare le richieste “particolari” di un numero di pazienti sempre più alto che ogni giorno affollano lo studio in cui lavora. Un film interessante, ironico e ben recitato, in grado di toccare argomenti ancora tabù con una delicatezza e una freschezza tali da non scadere mai nella volgarità: ne viene fuori uno spaccato della Gran Bretagna di fine Ottocento piuttosto curioso e assolutamente poco conosciuto. Magnifico il personaggio interpretato da Maggie Gyllenhaal, Charlotte, una suffragetta progressista che con la sua generosità e la sua passione verso i meno fortunati, farà crollare ai suoi piedi l’affascinante dottor Granville.



Oggi Maggie era alla conferenza stampa di presentazione del film, insieme con Rupert Everett. Parlando del suo personaggio, ha raccontato come le sia piaciuto da subito: “Non ho avuto paura a interpretare Charlotte. C’era qualcosa di molto divertente e allo stesso tempo interessante in un personaggio così, che sembra quasi un animale selvaggio. Il film poi è davvero ben fatto. Io sono sempre alla ricerca di situazioni in cui posso essere libera dal punto di vista recitativo, e questo è stato l’elemento del film che mi ha catturato. Ma anche lo script era eccellente e così solido… Quando l’ho letto ancora non conoscevo Tanya e nemmeno i suoi lavori, ma ho pensato che con una sceneggiatura del genere potevo ritenermi al sicuro”. A convincere Rupert Everett (di poche parole), invece, è stato il tema di cui Hysteria avrebbe trattato: “Credo che il ruolo che interpreto qui sia davvero buono, molto divertente, e che l’idea di fare questo film è stata davvero geniale. Tutto molto semplice”.

Assolutamente esilarante anche la commedia Fuori Concorso di Stephan Elliott, A Few Best Men che racconta uno dei matrimoni più pazzi che il cinema ricordi. Il film del regista australiano segna anche il ritorno sugli schermi della mitica Sandy di Grease, Olivia Newton John, qui una suocera pazzerella che si fa di champagne e cocaina per sciogliersi un po’ e ballare al matrimonio della figlia. Il regista di Priscilla: La regina del deserto, pellicola cult degli anni ’90, è tornato per raccontare una dissacrante commedia degli equivoci che ruota intorno alle nozze tra un ragazzo inglese David (Xavier Samuel) con amici un po’ pazzi al seguito (Kris Masrhall, Kevin Bishop e Tim Draxl) e una ragazza australiana figlia di un potente senatore (Laura Brent). A Few Best Men è un folle, assurdo, inimmaginabile scontro di civiltà tra gli amici di lui e la famiglia di lei. E se vi è subito venuto spontaneo, leggendo la trama, pensare a Una notte da leoni, sappiate che la sceneggiatura di questo film è stata scritta ben dieci anni fa e poi lasciata in un cassetto, parola di Elliott, e noi gli crediamo. Oggi alla conferenza stampa di presentazione, oltre al regista, c’erano Olivia Newton-John (accolta come una vera star) e Kris Marshall. Ecco che cosa ci hanno raccontato di questa pazza esperienza, anche se la Newton-John fa fatica a scrollarsi di dosso il personaggio di Sandy.

“Il musical di Grease è ancora in replica nei teatri ed è stato messo in scena in tutte le lingue in ogni parte del mondo. Sono davvero grata a quel personaggio che continua ad essere parte della mia vita”. E Stephan Elliott sottolinea quanto sia divertente uscire con Olivia “è davvero uno spasso vedere quanti fan abbia. Anche quando stavamo girando il film a Blue Mountains, in Australia, era incredibile vedere la gente che cercava di fermarla, sia i bambini che gli adulti, tanto Grease è stato un successo e lo è ancora oggi. Una volta una donna mi ha picchiato, ve lo assicuro. Diceva di aver pulito la stanza di Olivia e che per quello si meritava un autografo da lei. Quando le ho detto che non poteva averlo, allora mi ha picchiato”. “E’ una prerogativa dei miei fan!”, ha aggiunto Olivia.

“Avevo lavorato con Stephan in Easy Virtue (Un matrimonio all’inglese) e da allora siamo diventati amici. Avevo già lavorato anche con i produttori e gli sceneggiatori, quindi fare questo film è stato un po’ come un pranzo di famiglia. All’inizio ero stato chiamato per il ruolo di David, ma ero un po’ troppo vecchio. Io sono un po’ più vecchio del resto del cast… Del cast maschile intendo… Stai zitto Kris! E’ andata così, e per me è stato fantastico per me tornare a lavorare con Stephan e con tutti gli altri”.

Ha deluso, invece, il primo film italiano In Concorso, Il mio domani, diretto da Marina Spada e interpretato da Claudia Gerini. Una sorta di emulazione mal riuscita del cinema di Antonioni, fatto quasi esclusivamente di piani sequenza che non fanno altro che ingrigire una storia già triste e senza uno scopo apparente. Nel raccontare l’alienazione di una donna divisa tra troppi elementi che non è in grado di conciliare, il film della Spada fallisce nel tentativo di rendere cinematografico un linguaggio più narrativo che non riesce a compiere il passaggio di medium. La Gerini, poi, fa quello che può per dare credibilità al suo personaggio, ma tutto il peso del film sulle sue spalle non riesce proprio a reggerlo.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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