Strano che uno che non ami il baseball e gli Oscar si ritrovi una nomination come Miglior Attore Protagonista proprio per aver interpretato un film sullo sport di cui non è appassionato. Ma, ironia della sorte, è proprio così. La nuova pellicola che Brad Pitt interpreta magistralmente e produce, L’arte di vincere (Moneyball), ha fatto incetta di nomination, ricevendo ben sei candidature tra cui quella come Miglior Film, Migliore Sceneggiatura Non Originale e Miglior Attore Non Protagonista per Jonah Hill, suo compagno di set. Tratto dal romanzo Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game di Michael Lewis, il film è diretto da Bennett Miller e sceneggiato da Steven Zaillian (Millennium: Uomini che odiano le donne) e Aaron Sorkin (The Social Network). Billy Beane (Brad Pitt) è il general manager della Oakland Athletics, squadra di baseball di medio livello che certamente non può competere economicamente con le società più gettonate del campionato. Così quando a fine stagione i fortissimi New York Yankees riescono ad accaparrarsi le prestazioni di tre dei giocatori più importanti degli Oakland, Billy Beane pensa di non poter fare altro che arrendersi alla dura legge del denaro. Almeno fino a quando non incontra Peter Brand (Jonah Hill), un giovane laureato in economia convinto di poter costruire una squadra vincente non tanto con i soldi ma basandosi semplicemente su calcoli statistici, così come i suoi studi gli hanno insegnato.
Nell’intervista che segue Brad Pitt parla proprio dei due personaggi principali del film.
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