Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Continua il lavoro di recupero dei grandi classici dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki nei cinema italiani, ragguardevole e lodevole iniziativa che vede questa volta valorizzato dal Grande Schermo uno dei film più particolari della produzione del sensei, quel Laputa che era già uscito anni fa in DVD, qui da noi, distribuito a quei tempi da Buena Vista. Il castello nel cielo racconta la storia di Sheeta e Pazu. Lei cade dalle nuvole mentre cerca di fuggire a dei pirati, lui è un minatore che la salva e da quel momento combatte per lei. La meta finale è Laputa, incantata città sospesa nel vuoto che rappresenta allo stesso tempo la fine e il principio di una nuova umanità.
Più smaccatamente d’azione rispetto a ogni altro film di Miyazaki, questo viene considerato da molti anche il suo più coraggioso: qui il Maestro non ha timore di affrontare temi che raramente vedremo nei suoi lavori successivi, come dei veri e propri combattimenti, o la morte. Del resto rimmangono immutati alcuni topoi dello Studio Ghibli, come l’amore per la natura e la sua corruzione, il lavoro, l’amore amicale innocente e disinteressato. Insomma, Laputa (o Il castello nel cielo, facendo fede a questo nuovo adattamento) è il lavoro più fitto e per alcuni versi più complesso di Miyazaki. Ma sempre, innegabilmente, adatto a tutte le età.
Voto 9
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