Poco dopo la mezzanotte tra giovedì e venerdì, un uomo armato e attrezzato di casco e maschera antigas è entrato da un’uscita di sicurezza in una delle sale del Century 16 Movie Theaters di Aurora, città che conta poco meno di trecentomila abitanti, non lontana da Denver. L’uomo ha lanciato un fumogeno prima di mettersi a sparare sul pubblico che stava assistendo alla prima del nuovo film di Batman, The dark knight rises. Dieci persone sono morte nella sala e altre due sono decedute dopo essere state portate in ospedale. Alcuni spettatori nella sala vicina sono stati colpiti dai proiettili che hanno attraversato la parete. L’uomo è uscito dal cinema subito dopo ed è stato individuato e arrestato dalla polizia nel parcheggio, nei pressi della sua auto. Secondo quanto riportato da diversi testimoni che hanno assistito alla sparatoria, il killer, che aveva i capelli colorati di rosso, ha dichiarato alla polizia di essere Joker (uno dei nemici di Batman) e di avere degli esplosivi in casa. La polizia si è quindi recata nell’appartamento in cui abita l’uomo con le squadre speciali SWAT e con i vigili del fuoco e ha verificato la presenza di alcune trappole esplosive su cui le forze dell’ordine stanno ancora lavorando nel tentativo di disinnescarle. Di conseguenza, l’intera zona è stata evacuata.
Il killer, tuttora in stato di arresto, è stato identificato come James Holmes, studente ventiquattrenne iscritto a un corso post laurea all’Università del Colorado ma proveniente da San Diego, città in cui risiede la sua famiglia e nella quale si era laureato in neuroscienze. Holmes, che non ha precedenti penali, ha causato la morte di dodici persone e il ferimento di altre settanta, tra cui molti bambini. Al momento dell’arresto aveva addosso un fucile d’assalto, uno a pompa e una pistola, oltre a numerosi proiettili. Mentre un’altra pistola è stata trovata all’interno della sua macchina. Dopo le prime indagini, è risultato che Holmes aveva regolarmente acquistato in rete seimila munizioni e che le quattro armi le aveva comperate in alcuni negozi in Colorado a partire dallo scorso maggio. Segno che stava pianificando l’assalto da tempo.
A ventiquattr’ore dalla strage Christopher Nolan, regista de Il cavaliere oscuro: Il ritorno, ha rilasciato la seguente dichiarazione in cui ha condannato quanto accaduto ad Aurora:
“A nome del cast e della troupe del Cavaliere Oscuro – il Ritorno, vorrei esprimere il nostro più profondo dispiacere per l’insensata tragedia che ha colpito l’intera comunità di Aurora. Non so nulla delle vittime, se non che si trovavano in quel cinema per vedere un film. Credo che i film siano una delle grandi forme d’arte americane e che l’esperienza condivisa di vedere una storia svilupparsi sullo schermo sia un passatempo importante e gioioso.
Il cinema è la mia casa, e l’idea che qualcuno violi quel luogo innocente e ricco di speranza in maniera così profondamente selvaggia è devastante
Nulla di ciò che potremmo dire può esprimere adeguatamente i nostri sentimenti nei confronti delle vittime innocenti di questo gravissimo crimine, ma i nostri pensieri sono con loro e con le loro famiglie“.
Riflessioni:
Quando accadono cose simili e superati, si fa per dire, lo sgomento e l’incredulità dei primi momenti, la domanda che tutti ci siamo posti è: ma perché? Dall’Università del Colorado a cui Holmes era iscritto hanno fatto sapere che il ragazzo aveva avviato a giugno le pratiche per lasciare il corso in seguito agli insoddisfacenti risultati ottenuti negli studi. Depressione? Insoddisfazione personale? Forse più semplicemente follia, perdita del senso della realtà. Un ragazzo che entra in un cinema vestito di nero, con un giubbotto antiproiettile, un casco e la maschera antigas, che apre con un calcio la porta della sala in cui danno The Dark Knight Rises, urlando “Sono Joker” e gettando un fumogeno prima di aprire il fuoco sul pubblico come può essere definito se non come folle? Ma la follia va anche alimentata, in un certo senso, sostenuta. E un paese in cui si comprano armi e munizioni come fossero caramelle un po’ le tende una mano, a questa follia. Pensate per un attimo anche a Christopher Nolan e al cast sia artistico che tecnico che ha lavorato al film, uno dei più attesi dell’anno: il film a cui hanno tanto lavorato, verrà ricordato soprattutto per questo orribile episodio. Pellicola americana fino al midollo, distribuita da una major come la Warner Bros e con un budget da capogiro (duecentocinquanta milioni di dollari): è stato un caso che proprio questa pellicola sia stata “prescelta” dal killer? O a lui bastava colpire in un posto che fosse pieno di gente, come una scuola o un metrò? Curioso, poi, che a pochi chilometri da Aurora c’è Columbine, la città resa famosa dalla strage di cui Gus Van Sant e Michael Moore hanno raccontato rispettivamente in Elephant e in Bowling a Columbine. Anche in quel caso, i due colpevoli, diciottenni, riuscirono a procurarsi il loro arsenale con estrema facilità. Il punto quindi non è Batman, non è il senso del film che forse è stato travisato, purtroppo, da un pazzo. Il punto è che questo pazzo non avrebbe dovuto trovare la strada spianata per dare seguito ai suoi folli piani. Barack Obama ha dichiarato a riguardo: “Prenderemo qualsiasi decisione necessaria per difendere i nostri cittadini”. Una cosa è certa, il facile reperimento di armi non può che aumentare la possibilità di tragedie simili anche in futuro e forse lavorare su questo potrebbe rappresentare un buon inizio per la difesa dei cittadini a cui si riferiva il Presidente.
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