Tutti i santi giorni

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“Nel gelo della società italiana di oggi vive questa coppia calda d’amore”, così Paolo Virzì definisce i due protagonisti del suo ultimo film, l’undicesimo. Entriamo in punta di piedi a casa di Guido (Luca Marinelli, già visto ne La solitudine dei numeri primi e L’ultimo terrestre) e Antonia (Thony): lui, esperto di santi e martiri, sveglia amorevolmente lei, irrequieta e permalosa musicista punk, portandole una tazza di caffè accompagnata dal riferimento al pio venerato in quel giorno. Sullo sfondo di una Roma feroce e volgare si staglia la vicenda di questi due personaggi, apparentemente opposti e incompatibili, quanto indispensabili l’uno all’altro. Non sono solo i loro caratteri a divergere su molti aspetti, ma la loro stessa vita: lui che fa il portiere di notte in un hotel e lei che di giorno lavora in un autonoleggio. Nonostante tutto, il loro amore è ben saldo e Guido e Antonia sembrano aver trovato un  equilibrio perfetto: sesso tutti i giorni, attenzioni reciproche e tenerezze a non finire. Almeno fino a quando non decidono di avere un bambino che non arriva



In Tutti i santi giorni Virzì mette in scena una storia romantica contornata da diverse tematiche e vicende umane, in perfetto equilibrio tra ironia e tenerezza, all’insegna di un’evidente ricerca di purezza e di autenticità dei sentimenti. Liberamente ispirata al romanzo La Generazione di Simone Lenzi, con il quale Virzì ha collaborato a scrivere la sceneggiatura insieme anche a Francesco Bruni, la pellicola prende spunto, più che dalla storia raccontata nel libro, dal sentimento provato dal protagonista e dalla sua compagna nell’impossibilità di mettere al mondo un figlio.

Come già in Tutta la vita davanti, il regista livornese torna a puntare l’obiettivo sulla drammatica situazione dei giovani d’oggi, proponendola però come uno sfondo ormai consolidato: non più elemento tragico da combattere ma punto di partenza dal quale iniziare a costruire il racconto. Così facendo confeziona un film che non consente distrazioni da parte dello spettatore e in cui ritmo e durata tengono il passo, supportati dalla bravura dei due giovani attori, spontanei come gli viene richiesto dalla storia di cui sono i perfetti protagonisti.

Voto 8

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