Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Ci siamo: sembrano decenni che le peripezie di Bella e Edward riempiono le nostre vite, e ora tutto sta per concludersi. Impossibile restare impassibili di fronte al fenomeno Twilight: nel bene e nel male, la saga dedicata ai vampiri e alla verginità è uno dei grandi pilastri della cultura contemporanea. Difficile, da quanto visto e letto finora, che tale colonna possa restare in piedi per sempre, ma lo stesso non può dirsi di Bella: ora anche la timida adolescente col broncio è diventata un vampiro, e per giunta madre di una bambina dalla crescita rapida. Breaking Dawn 2 si apre dove avevamo interrotto la visione del capitolo precedente: Bella ha partorito e ha tutto sommato preso di buon grado la sua nuova identità da succhiasangue. Tornano però in scena i Volturi, che non possono tollerare la nascita di una bambina immortale. La piccola Renesmee, figlia di Bella e Edward, dimostra sin da subito di non essere una bimba come tutte le altre, e potrebbe seriamente mettere in pericolo la segretezza alla quale la genia dei Dracula twilightiani si è votata come condizione per continuare ad esistere. Breaking Dawn parte 2 si svolge intorno alla lotta finale per lasciare che l’amore d un’intera famiglia trionfi, e coinvolge praticamente tutti i tipi di creature soprannaturali che si sono date il cambio nel corso della storia, compresi nuovi clan di vampiri che compaiono qui per la prima volta.
Laddove alcune battaglie riescono a toccare un minimo livello qualitativo, come ad esempio ogni volta che entra in scena Dakota Fanning, purtroppo non c’è verso di sperare che Breaking Dawn 2 faccia il miracolo riabilitando l’intera serie, e questo è chiaro sin dalle primissime scene. Quando tornano a galla tutti i difetti della serie di film, passata per la mano di quattro registi, nessuno dei quali ha potuto fare nulla su certe qualità attoriali di parte del cast. Ma a quanto pare nemmeno sul livello tragicomico che i dialoghi hanno continuato imperterriti a ostentare, praticamente fino all’ultimissima scena e poco prima del carosello di attori e personaggi, presenti per l’ultima volta sullo schermo a mo’ di sigla di Beautiful, che chiude questo film e la saga tutta. Se possibile, il pessimo tentativo di mescolare epicità e estetica Harmony si fa ancora più marcato in questo episodio conclusivo, dove a un certo punto non si capisce se umani, vampiri, licantropi e quant’altro si siano alleati per salvare l’amore di Bella ed Edward e la loro famiglia, o semplicemente se il circo Barnum sia arrivato in città. Non c’è da essere snob o prevenuti nei confronti di un fenomeno pop: al contrario, c’è da pretendere che in almeno uno su cinque film qualcuno si faccia venire in mente che non basta un cast di protagonisti di gossip e qualche scandalo da tabloid montato ad arte per soddisfare un pubblico cinematografico. Con la sua prolissità e il suo voler strafare, Breaking Dawn 2 riesce nell’impossible: semplicemente, essere il peggior film di tutto il ciclo di Twilight. Questa volta, per sempre.
Voto 2
Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.
E’ la fine: un solo film per lasciare miliardi di fan orfani di Bella e Edward. Riuscirete a sopportarlo?
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’elefantino volante di casa Disney diventa un dolcissimo freak nelle mani di Tim Burton.
Nelle sale il profondissimo ritratto di signora di Sebastián Lelio con una Julianne Moore radiosa, che reinterpreta magistralmente il personaggio che fu di Paulina García.
Le confessioni di un serial killer in un viaggio attraverso le profonde radici del male: Lars von Trier colpisce ancora.
Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
L’attore protagonista dello spot che prende in giro i film sulla mafia italoamericana.
Angelo (Il cielo sopra Berlino) e demone (Hitler ne La caduta). Ci lascia un attore immenso, versatile, sensibile.
L’attore, 63 anni, era ricoverato al Policlinico di Napoli da due settimane.
Il capitolo conclusivo della trilogia di M. Night Shyamalan è il film di supereroi che non ci si aspetta.
Nelle sale la commedia criminale di Massimiliano Bruno. Un tuffo nell’Italia dell’82 tra i mondiali di calcio e la banda della Magliana.
Ecco come funziona la nuova sezione per prenotare e acquistare i biglietti del cinema attraversoil social media.
In gara per la Palma d’oro, tra gli altri, Terrence Malick, Pedro Almodóvar, i Dardenne, Marco Bellocchio e Xavier Dolan.
La rilettura del romanzo di Beppe Fenoglio ad opera dei fratelli Taviani, interpretata da Luca Marinelli sbarca alla Festa di Roma. La recensione.
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply