Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Daniel (Jesse Eisenberg), Henley (Isla Fischer), Merritt (Woody Harrleson) e il giovane Jack (Dave Franco, il fratellino piccolo di James) sono quattro talenti dell’illusionismo, declinato in tutte le sue possibili sfumature, dall’escapismo al mentalismo.
Dotati di sorprendenti capacità, ma accomunati dallo scarso successo, tutti e quattro sbarcano il lunario barcamenandosi tra show di bassa categoria e piccole truffe ai danni di sprovveduti.
Le loro vite, tuttavia, cambiano quando ricevono una convocazione misteriosa che finirà per riunirli in una sorta di dream team della magia sotto la denominazione de “I Quattro Cavalieri” e li porterà, di lì a un anno, ad esibirsi davanti a vaste platee.
Con un unico particolare: le loro performance ruotano attorno a furti da milioni di dollari sempre più arditi.
A dispetto del genere di riferimento – sostanzialmente si tratta un heist movie (film di rapina) leggero – Now You See Me è una pellicola molto acuta. Se la scelta di un regista dallo stile poco definito come Louis Leterrier (Danny the Dog, Scontro tra titani) poteva infatti far temere un deragliamento dell’opera verso i lidi del disimpegno più puro e caciarone, durante la visione ci si accorge di come l’ex pupillo di Luc Besson sia riuscito ad andare oltre il mero esercizio stilistico, dirigendo con solido mestiere un film che, oltre a divertire, riesce anche a trattare argomenti piuttosto seri – che sia la crisi economica mondiale (vero motore della storia) o le pesanti conseguenze dell’uragano Katrina – senza mai perdere di vista le sue finalità di entertainment e soprattutto senza cadere nel didascalico.
Il resto lo fa la struttura del film.
Costruito come una serie di scatole cinesi, Now You See Me (un plauso anche al titolo) è un piccolo e divertente saggio sullo sguardo e sulla molteplicità – e di conseguenza la fallibilità – dei punti di vista.
Programmatica in tal senso è la sequenza iniziale, in cui Daniel, durante l’esecuzione di un trucco di magia, spiega a uno spettatore come molto spesso non sia tanto la bravura del mago quanto la troppa vicinanza ad esso a non permettere di decifrarne i trucchi e gli suggerisce quindi di allontanarsi dalla scena per averne un quadro più ampio.
Questo concetto è il vero leit motiv dell’intero film e ben presto appare evidente come quel consiglio sia in realtà indirizzato a noi spettatori.La riuscita di Now You See Me risiede infatti nel suo essere costruito come un vero spettacolo di magia e nel suo non rendere mai complice chi vi assiste, fino al trucco finale.
Forse qualche cinefilo particolarmente puntiglioso potrebbe rimproverare al film un eccesso di “irrealismo”, ma a questo punto ci sarebbe da chiedersi quale film di rapina non ne sia affetto.
Basti pensare a Ocean’s Eleven (e ai suoi due sequel) per citarne solo uno.
Uno dei meriti maggiori del film invece è proprio nella perfetta sospensione dell’incredulità che riesce a creare nello spettatore. E nella totale assenza di tempi morti.
Notevole inoltre la scelta del cast, composto da una delle giovani facce più interessanti in circolazione (Jesse Eisenberg), l’attore americano più bravo e sottostimato degli ultimi dieci anni (Mark Ruffalo), vecchie volpi (Morgan Freeman e Micheal Caine in due gustosissimi ruoli minori) e quel meraviglioso outsider che risponde al nome di Woody Harrelson.
Per Mélanie Laurent vale un discorso a parte. Lei è di un altro pianeta e non le servono trucchi di magia. Le basta guardare in camera e sorridere.
Voto 7
Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.
Ocean’s Eleven con un pizzico di magia: Louis Leterrier e il suo cast di stelle alle prese con un riuscito heist movie.
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