Gli imperdibili del 2013 secondo David Di Benedetti

Di David Di Benedetti
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Tutti pazzi per Rose di Régis Roinsard
Un grazioso bijou confezionato in Francia con un tenerissimo Romain Duris; una deliziosa commedia romantica dai toni vintage che vanta alcune scelte registiche fresche, dinamiche e mai scontate.

Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
L’adolescenza raccontata attraverso gli occhi di tre ragazzi emarginati alla ricerca della libertà e assetati di vita. Un film che parla al cuore senza mai cadere nel banale o nel melenso ma con il giusto tono di malinconia. Piccola perla la colonna sonora



Il lato positivo di David O. Russell
Candidato a 8 premi Oscar e 4 Golden Globes, è il film che ha consacrato definitivamente David O’ Russell (I ? Huckabees – Le strane coincidenze della vita, The Fighter). Ironia e dramma si fondono in una commovente commedia che fa tornare alla mente il maestro Billy Wilder.



Viva la libertà di Roberto Andò

Un faro nell’immenso buio della cinematografia italiana, anni luce avanti a opere recentemente apprezzate da una parte della critica quali La grande bellezza e Sacro Gra. Roberto Andò incanta con la sua dis-incantata riflessione sul bisogno di umanità in un Paese che si è perso dietro falsi idoli.

Gravity di Alfonso Cuarón

Un’opera umanista, intimista e ammaliante realizzata in un ipnotico 3D che porta lo spettatore a perdersi negli spazi infiniti del cosmo insieme ai due protagonisti. Magistrali regia e sceneggiatura Forse il miglior film di Alfonso Cuarón.

Frankenweenie di Tim Burton

Il riscatto del regista di Burbank avviene paradossalmente con un percorso a ritroso, ripescando un vecchio progetto e adottando un materico bianco e nero e la tecnica dello stop motion, con una storia a tratti autobiografica sul potere dei sogni.

Rush di Ron Howard
Il regista di Apollo 13 dirige magistralmente la storia della rivalità tra i piloti James Hunt e Niki Lauda confezionando una sorta di “biopic” che non cede mai al didascalico e punta tutto al confronto tra due personalità incredibilmente diverse con un risultato davvero emozionante.

Anni felici di Daniele Luchetti
Luchetti si dimostra ancora una volta capace di raccontare con delicatezza e sensibilità l’intimità di una famiglia e la bellezza della classe medio-borghese e la semplicità della sua quotidianità, con un viaggio dai toni autobiografici che è anche un omaggio al cinema in pellicola.

La vita di Adéle di Abdellatif Kechiche
Acclamato dalla critica a Cannes, è forse il film più bello dell’anno, una pellicola che nonostante una durata non convenzionale (3 ore) scorre fluida come l’esistenza, regalando immagini che restano avvinghiate alla pelle. Magistrale l’interpretazione della giovane protagonista Adele Exarchoupolos.

Come un tuono di Derek Cianfrance
Dopo l’intenso Blue Valentine Derek Cianfrance dimostra ancora una volta di saper padroneggiare alla perfezione gli strumenti cinematografici per raccontare tre storie diverse che si passano il testimone con una sorprendente eleganza. Meraviglioso il cast, soprattutto Ryan Gosling nel ruolo di un motociclista sprezzante della morte.

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