Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
QUI la videointervista a John Turturro
Chi l’ha detto che per essere un tombeur de femmes bisogna essere sexy come Richard Gere? Ne sa qualcosa John Turturro, attore, sceneggiatore e regista di origini pugliesi, che in Gigolò per caso tenta, riuscendoci, di rilanciare l’immagine del gigolò cinematografico, notoriamente tutto muscoli e sex appeal, umanizzandolo e rendendolo più incline a soddisfare quelle che sono le reali richieste delle clienti.
Nella pellicola da lui diretta e interpretata, Turturro è Fioravante, un uomo di mezza età che vive a Brooklyn ed è costretto a fare più lavori per arrivare alla fine del mese. Finché il suo amico Murray (Woody Allen), anche lui sommerso dai debiti e costretto a chiudere la storica libreria di famiglia, non lo coinvolge in un curioso affare. Per sbarcare il lunario, i due decidono così di cimentarsi nel mestiere più antico del mondo: Fioravante come gigolò, Murray come pappone. Fra avvenenti signore a caccia di emozioni forti (Sharon Stone e Sofia Vergara) e incontri ben più casti con Avigal (Vanessa Paradis), timida vedova chassidica di un rabbino, Fioravante e Murray capiranno presto che il mondo dei gigolò non è poi così semplice come immaginavano.
Sullo sfondo di una New York multietnica e colorata gentilmente fotografata da Marco Pontecorvo, già collaboratore di Turturro in Passione, la vicenda si dipana fluida tra battute divertenti e un pizzico di amara nostalgia, con le vecchie botteghe costrette a chiudere (come la libreria di Murray) divorate dalla crisi e dal nuovo che avanza.
Turturro (al suo quinto film dietro la macchina da presa dopo Mac, Illuminata, Romance & Cigarettes e il succitato Passione), con una delicatezza e un tatto rari, riesce a infondere nella figura del gigolò, un’umanità e una dolcezza esemplari. Il suo Fioravante piace alle donne non tanto per l’avvenenza fisica che, bisogna ammetterlo, non è esattamente la sua principale arma a disposizione , quanto per la capacità di ascoltarle e di farle sentire amate e desiderate. Ma la vera rivelazione di questa piccola deliziosa pellicola è Woody Allen che, come è noto, ormai difficilmente si lascia dirigere da altri registi e che trova nel ruolo del libraio furbacchione un personaggio tanto divertente da sembrare uscito da una delle sue migliori commedie. Anche il cast femminile si difende bene con Sharon Stone, Sofia Vergara e Vanessa Paradis (qui al suo primo ruolo in lingua inglese), tutte straordinariamente in parte.
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Turturro e Allen dispensatori di garbo e leggerezza in una New York multietnica colpita dalla crisi.
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