Edge of Tomorrow – Senza domani

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In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte” (Friedrich Nietzsche)



A fine marzo eravamo stati invitati ad assistere a un montaggio parziale di alcune scene di Edge of Tomorrow, l’action-fantasy diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith), con Tom Cruise ed Emily Blunt. Come abbiamo scritto, l’impressione avuta in quell’occasione era stata positiva ma non entusiasmante. Ora che il film lo abbiamo visto per intero, possiamo dire invece che ci è piaciuto, e anche molto. Tratto dal celebre manga giapponese All you need is kill scritto da Hiroshi Sakurazaka e illustrato da Yoshitoshi Abe, Edge of Tomorrow fonda la sua storia sull’invasione della Terra da parte di una razza aliena, i Mimics. Le città sono state rase al suolo e milioni di esseri umani sono stati uccisi. Ultima speranza: unire gli eserciti di tutto il mondo per tentare una disperata resistenza. Tra i comandanti inviati in missione c’è anche il tenente Bill Cage (Cruise) che, non allenato al combattimento, viene ucciso sul campo in pochi minuti. Inspiegabilmente Cage si risveglia dalla morte ma è condannato a ripetere lo stesso giorno e lo stesso combattimento più volte. Affinando tecniche e capacità scontro dopo scontro, l’uomo unirà le sue forze a quelle di Rita Vrataski (Blunt), soldato speciale che ha ucciso migliaia di Mimic ed è pronta ad addestrarlo per lo scontro definitivo.

Edge of Tomorrow è un film sorprendentemente intelligente e riesce nell’ardua impresa di non essere affatto ripetitivo, pur ripetendosi continuamente, a causa del loop temporale in cui finisce il protagonista. L’impianto narrativo è quello già visto in Ricomincio da capo (ripreso dal nostro Giulio Manfredonia in E’ già ieri), Starship Troopers – Fanteria dello spazio e in Source Code, ma anche in Apri gli occhi e Se mi lasci ti cancello e si rifà al concetto nietzschiano dell’Eterno ritorno dell’uguale. In sostanza una sorta di trappola statica in cui cade il destino umano e per cui tutto ciò che accade, già è stato e dovrà tornare. Prendendo spunto da questa teoria, tradotta in immagini e adattata già tante volte per le storie da grande schermo, Liman sviluppa la sua idea ciclica di tempo che mostra da un lato l’opportunità concreta dell’essere vincolati in un cerchio di continuo ritorno, e dall’altro la necessità di una nuova concezione di ogni singolo attimo della vita.
Nell’assistere ciclicamente al giorno in cui Bill Cage è destinato a morire e al modo in cui il personaggio arriva ogni volta con qualcosa in più a rivivere quel fatale momento, diventa un piacere soffermarsi ad osservarlo mentre inizia ad assaporare ogni istante e ad apprezzare la qualità di quel tempo limitato che ormai sa essergli stato messo a disposizione.

Ma è soprattutto nell’alternare la componente sci-fi a quella più psicologica e umana a elementi tipici della commedia che il film comlpisce e funziona ancora di più. Grazie alla sceneggiatura di Christopher McQuarrie (I soliti sospetti, Operazione Valchiria, Wolverine – L’immortale) che si mantiene fluida e senza il minimo cedimento per tutta la sua durata e all’ottimo montaggio di James Herbert (che ha collaborato con Guy Ritchie in RocknRolla e nei due Sherlock Holmes), Edge of Tomorrow riesce a consegnare a chi guarda, attraverso prospettive continuamente nuove e diverse, un’immagine del personaggio di Cage che muta pian piano che la storia procede. Un Tom Cruise insolitamente divertente, che ogni tanto ci ricorda, con ruoli come questo, il perché sia ancora l’attore più popolare della sua generazione, e che finalmente ha gettato la maschera da eroe, indossata ormai troppo a lungo,  calandosi nei panni di un protagonista molto più umano del solito e affatto convenzionale. Inizialmente vigliacco ed egoista a tal punto da mandare a morire in prima linea i suoi compagni durante un combattimento, saranno le circostanze e l’incontro con la soldatessa Emily Blunt, glaciale e perfetta incarnazione dell’eroina di guerra che non può permettersi di badare ai sentimenti, a costringerlo a cambiare e ad evolvere. Pellicola da vedere e rivedere, questo Edge of Tomorrow, il blockbuster con una marcia in più che vanta uno script a prova di bomba.

Voto 8

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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