Ieri pomeriggio alla Mostra del cinema di Venezia i biglietti per assistere alla consegna del secondo leone d’oro alla carriera di questa edizione (dopo quello a Frederick Wiseman) sono andati tutti sold out. La regina della serata era lei, Thelma Schoonmaker, una delle più grandi montatrici di sempre.
“Il montaggio è organizzazione, disciplina e per il 50% pazienza”, ha raccontato, emozionata, mentre ritirava il premio, finito per la prima volta tra le mani di un editor. Americana nata ad Algeri nel 1940, cresciuta nei Caraibi e poi tornata negli Stati Uniti, dove sposerà Michael Powell (il regista di Scarpette Rosse) la giovane Thelma abbandona presto l’idea della carriera diplomatica per dedicarsi al mondo del montaggio, un mondo di soli uomini, soprattutto allora. Nei primi anni Sessanta l’incontro con Martin Scorsese le cambia la vita. Lui non è a Venezia, non in carne e ossa, ma ha voluto comunque essere presente con un videomessaggio.
“Per me ogni volta un film è una guerra, un atto d’amore, ma anche un travaglio e tu Thelma sei la guerriera più appassionata al mio fianco”. Così il regista le ha reso omaggio. “Ci conosciamo dal 1963, da un piccolo workshop di cinema alla New York University e me lo chiedono spesso, ma è difficile descrivere il modo in cui collaboriamo, non rientra in uno schema. Il lavoro insieme è fra le parti migliori della mia vita”.
La montatrice tre volte premio Oscar (per Toro scatenato, The Aviator e The Departed – Il bene e il male) ha detto di accettare il Leone “per conto di tutti i collaboratori artistici nel cinema” e ha ricordato quelli di Scorsese, da Dante Ferretti a Sandy Powell. In sala di montaggio “siamo quasi un’unica mente – ha spiegato al pubblico. Quando le cose non vanno come pensa, è pronto a considerare alternative. La chiave è aspettare. Gli mostro prima il film come lui voleva, e poi cominciamo a rielaborarlo. Grazie al digitale posso mostrargli tre o quattro versioni. Tra noi c’è un dialogo continuo, ha una mente brillante. Inoltre da una parte lasciamo sempre acceso, senza audio, il canale Turner dei film classici. Con lui faccio il corso di cinema migliore del mondo”.
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