Lieto fine hollywoodiano per The Other Side of the Wind: l’ultimo film di Orson Welles, rimasto incompiuto nel 1985 alla morte del suo autore e considerato da molti cinefili la pellicola più importante che non è mai uscita nelle sale, potrebbe veder presto la luce in coincidenza con i 100 anni dalla nascita del regista.
Oltre mille pizze di negativi sono chiusi da anni un un magazzino di Parigi, contesi tra i titolari dei diritti di autore che includono l’unica figlia di Welles, Beatrice, un cognato dello scià di Persia e la compagna e collaboratrice di Citizen Kane Oja Kodar. Ispirato liberamente a Ernest Hemingway e alla carismatica e tormentata figura dello stesso Welles, The Other Side of the Wind è un film in un film che racconta il tentativo di un vecchio regista indipendente interpretato da John Huston di resuscitare la sua carriera battagliando contro l’establishment di Hollywood per finire un’opera iconoclastica. Nel cast anche Susan Strasberg, Lilli Palmer, Dennis Hopper e Peter Bogdanovich che interpreta se stesso nelle parti di un giovane regista emergente.
L’obiettivo adesso è di avere il film pronto per lo screening il 6 maggio, i 100 anni dalla nascita di Welles. Nel frattempo in novembre Royal Road ne promuoverà la distribuzione all’American Film Market di Santa Monica mentre sta per approdare in liberia il libro di Josh Karp sulla realizzazione della pellicola. Welles aveva lavorato ossessivamente a The Other Side of the Wind per 15 anni fino alla morte, nel 1985.
Girato a colori e in bianco e nero e in vari formati (35 e 16 mm e super 8), ha un copione le cui origini sono in un incontro ad alta tensione del 1937 tra Welles e Hemingway in cui lo scrittore diede al giovane regista del “ragazzo effeminato di teatro”. C’è molto Hemingway nel personaggio di Huston, dal suicidio del padre all’amore per la Spagna. Ora è compito di Bogdanovich riportare i negativi in vita: “Me lo chiese lui nel 1970″, ha detto il regista: “Promettimi che lo finirai, qualsiasi cosa mi succeda”.
(ANSA)
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