Noi e la Giulia: la lotta alla camorra vista attraverso la lente della commedia

Di Carolina Tocci
Share

Non l’avesse mai detto! Da quando Edoardo Leo, che questo Noi e la Giulia lo ha scritto, diretto e interpretato, ha rilasciato un’intervista in cui affermava che il suo film è una “commedia di resistenza civile” praticamente a riguardo non si legge altro. Interpretata dallo stesso Leo, insieme con Luca Argentero, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso, Claudio Amendola e Anna Foglietta, la pellicola, nelle sale da giovedì 19 febbraio in 380 copie, racconta la storia di tre quarantenni e un cinquantenne che a un certo punto della loro vita scelgono di optare per un “piano B”. Così mollano tutto e decidono di aprire un agriturismo al Sud, ma incontreranno non pochi ostacoli sulla loro strada.



Ma in che senso commedia di resistenza civile? Nel senso che i quattro protagonisti, in fuga dalle loro vite per mancanza di lavoro e di stimoli, vedranno ben presto il loro sogno ostacolato da un camorrista locale (Carlo Buccirosso). Ed è qui che scatta la ribellione. “In Italia ovunque provi a fare impresa ti dicono ‘qui funziona così': si tratta di un sopruso, che quotidianamente viviamo, e a cui siamo ormai narcotizzati” ha commentato Edoardo Leo questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del suo terzo film da regista dopo Diciotto anni dopo e Buongiorno papà.

Noi e la Giulia ha una sua morale, forse anche più di una. Qual è il messaggio che vuoi far arrivare?
Non penso che il cinema debba per forza veicolare messaggi, ma oggi in Italia credo ci sia bisogno di raccontare quello che succede, e io lo faccio con la mia lente deformante, da commediante. Ci tengo a fare film non sradicati dal momento storico, ma devo soprattutto divertire, poi ognuno tragga le proprie conclusioni.
L’occasione per fare questo film mi è arrivata leggendo il romanzo di Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli, così insieme al mio produttore, Lucisano, abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura raccontando attraverso la commedia alcuni temi importanti del momento storico che stiamo vivendo che sono il coraggio di optare per il piano b nella vita, che spesso è quello della svolta, e di come in Italia spesso sia difficile metterlo in pratica. Quindi il film è un inno alla ribellione contro i soprusi che ci troviamo ad accettare passivamente ogni giorno, travestito da commedia”.

Il look degli attori in Noi e la Giulia è piuttosto stravagante. Hai voluto cambiare i connotati ai tuoi protagonisti?
Sì, abbiamo curato tantissimo il look degli attori. E il bello è stato che erano tutti ben disposti e felici di lasciarsi cambiare e di trasformarsi. Li ho coinvolti facendogli leggere il libro”.

Hai avuto dei riferimenti italiani o stranieri o qualche modello a cui ti sei ispirato? E Perché non c’è nemmeno un bacio nel film?
Ho cercato di fare il film che avevo in testa. All’interno c’è un mix di ciò che amo vedere al cinema. Il mio punto di riferimento assoluto è Ettore Scola, uno dei pochi in grado di raccontare la guerra e i fallimenti sociali facendo ridere. Ma ci sono anche nomi più moderni da cui prendo spunto. Tra i film che ho amato di più ultimamente c’è American Hustle, il fatto che abbiano preso due sex symbol e li abbiano radicalmente trasformati l’ho trovato fantastico. La stessa cosa l’ho fatta io ho con Luca e Claudio. Per il fatto del bacio… Diciamo che questo film è la mia risposta a Cinquanta Sfumature di Grigio!“.

Nella vostra vita avete mai studiato un Piano B?
Anna Foglietta: “Io ero iscritta all’università, mi stavo per laureare, e intanto facevo provini ma non andavano bene. Stavo per mollare tutto, quando la mia agente mi ha chiamata e mi ha detto che ero stata presa ne La Squadra. Ma credo che portarsi in tasca un piano B sia un’ottima cosa sempre“.
Carlo Buccirosso: “Penso che il Piano A sia il flusso della vita. Il Piano B è ciò che ti porta su un’altra strada. Sono le scelte coraggiose e complicate. E al momento ci sto pensando ad un Piano B e spero di realizzarlo“.
Stefano Fresi: “Io sono già al Piano B, perché a undici anni volevo fare atletica leggera! Però questo Piano B mi piace parecchio e spero di rimanerci ancora per un bel po’“.

Share

Comments

About author

Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

+ 77 = 83

Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Chiudi