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— 2 giugno 2019Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
QUI la recensione di Kingsman – Secret Service
Arriverà solo il 25 febbraio nelle nostre sale Kingsman: The Secret Service, action-comedy dotata di un umorismo tutto british diretta da Matthew Vaughn (Kick-Ass, X-Men First Class) e interpretata da Colin Firth e Taron Egerton. Ma questa mattina i due attori erano a Roma a presentare il film, in compagnia di Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald, dei Take That autori di Get Ready for It, uno dei brani contenuti nella colonna sonora della pellicola (qui in basso il video).
Tratto dall’omonimo fumetto di Mark Millar, Kingsman: The Secret Service è la storia di un’organizzazione supersegreta britannica che recluta e forma spie. L’agente Harry Hart (Colin Firth) inserisce nel programma di formazione il giovane Eggsy (Taron Egerton), un ragazzo rude ma di grandi potenzialità, figlio di un suo collega morto anni prima durante una missione. Insieme dovranno impedire al geniale Richard Valentine (Samuel L. Jackson) di portare a termine il suo folle compito di “salvare” il mondo.
Firth, con il suo completo grigio e la camicia bianca di cui si intuisce la raffinata fattura e il suo giovane collega gallese Taron Egerton, decisamente più casual, anche nella vita sembrano un po’ mentore e discepolo, proprio come in Kingsman. Ecco che cosa ci hanno raccontato della loro esperienza sul set.
Mr. Firth, è un tantino bizzarro vederla in un film del genere, o no?
C. F. “Non so davvero come reagiranno i miei fan di fronte a questa pellicola… In realtà non capisco le reazioni del pubblico in generale, non capisco mai perché a loro una cosa piaccia o non piaccia. E soprattutto non penso mai in termini di genere quando faccio una scelta professionale: quando scelgo un film o un ruolo, ragiono in termini di interesse. Ci deve essere sempre almeno un elemento che susciti il mio interesse, per accettare un copione, e in questo caso la cosa principale era la possibilità di lavorare con Matthew Vaughn. Credo che sia uno dei registi più interessanti della scena inglese contemporanea, capace di affrontare mondi e registri del tutto differenti tra loro. Certo, non sono stato esattamente felice quando mi ha detto che mi sarei dovuto allenare molto per la parte, ma comunque…”
Taron, come è stato lavorare al fianco di Colin Firth?
T. E. “Devo stare molto attento a quello che dico, altrimenti dopo le prendo… A parte gli scherzi, penso che quello che abbiamo creato sul set con Colin è stato davvero qualcosa di bello. Certo, fa parte del nostro lavoro creare una relazione che poi sia funzionale sullo schermo, ma penso di poter dire che siamo stati in grado di instaurare una dinamica positiva anche sul piano umano. Colin è bravo in questo, anche dopo aver girato Magic in the Moonlight è rimasto molto amico di Emma Stone. Gli succede spesso di rimanere in contatto con i colleghi di set. Venendo al film, tra i nostri personaggi c’è un rapporto sicuramente affettuoso e sono convinto che se nel film funziona bene è perché era così anche nella realtà“.
Mr. Firth, torniamo un attimo all’allenamento per il suo ruolo in Kingsman.
C. F. “Mi sono allenato per sei mesi, per tre ore al giorno, anche mentre ero sul set di Magic in the Moonlight con Woody Allen. E’ stata dura, anche perché credo che quel tipo di esercizio non mi servirà mai nella vita. Se mai qualcuno volesse combattere con me e sfidarmi l’unico modo in cui potrei rispondere sarebbe mettermi a ballare“.
Taron, anche tu nel film fai delle cose strabilianti.
T. E. “Sì, diciamo che Matthew Vaughn non ti prende proprio nei suoi film se non sei più che in forma. Anche io mi sono allenato duramente e mi sono accorto che alla fine ero riuscito a raggiungere dei risultati che non avrei mai imSì, diciamo che Matthew Vaughn non ti prende proprio nei suoi film se non sei più che in forma. Anche io mi sono allenato duramente e mi sono accorto che alla fine ero riuscito a raggiungere dei risultati che non avrei mai immaginato. Ora non riuscirei più a fare certe cose, ma è stato stimolante sapere che se voglio, posso farlomaginato. Ora non riuscirei più a fare certe cose, ma è stato stimolante sapere che se voglio, posso farlo“.
Mr. Firth, Kingsman strizza l’occhio a Bond e un po’ a tutti i film di spionaggio inglesi. Lei, con la sua proverbiale eleganza, è davvero perfetto per incarnare questo genere di spia.
C. F. “Da piccolo avrei tanto voluto essere un agente con una missione segreta da svolgere e con poteri speciali, credo sia una fantasia molto comune. Per quanto riguarda la mia eleganza… [sorride] Da ragazzo avevo i capelli lunghi e portavo l’orecchino: la passione per la sartoria è qualcosa che è arrivata col tempo, con l’età. Le cose cambiano, e oggi mi sento più a mio agio con un abito piuttosto che con altri vestiti indosso. Sicuramente l’esperienza con Tom Ford in A Single Man mi è servita molto da questo punto di vista. Non parlo solo per gli abiti e per come vanno abbinati, ma soprattutto per la profonda padronanza di Tom sul concetto di eleganza a 360 gradi“.
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
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