Focus – Niente è come sembra

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Nicky (Will Smith) è un professionista della truffa con una lunga carriera alle spalle.
Jess (Margot Robbie) invece è una borseggiatrice di talento ma alle prime armi.
Quando si incontrano, lui le insegna i trucchi del mestiere e lei finisce inevitabilmente per innamorarsene.
Peccato che una delle regole fondamentali di Nicky riguardi proprio l’evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento sentimentale sul “lavoro”.
I due si ritrovano tre anni dopo a Buenos Aires, mentre cercano entrambi di truffare lo stesso ricco proprietario di una scuderia automobilistica di Formula 1 di nome Garriga (Rodrigo Santoro).
Per Nicky è un colpo importante, forse l’ultimo, ma gli è chiaro fin da subito che la presenza di Jess renderà tutto molto più complicato del previsto.



Glenn Ficarra e John Requa, già autori dei deliziosi Colpo di fulmine – Il mago della truffa e Crazy, Stupid, Love (quest’ultimo, in particolare, notevolissimo) fanno il grande salto nel mondo del mainstream hollywoodiano  scrivendo e dirigendo quella che, ad uno sguardo distratto, potrebbe sembrare la classica commedia romantica a tema truffe – sottogenere già di per sé insidioso perché, alle rigide regole della romantic comedy, associa il meccanismo a orologeria tipico dei gambler movie – ma che, a conti fatti, riserva qualche sorpresa che lo eleva decisamente da una pura sufficienza.
Innanzitutto perché i due autori portano in dote un umorismo sì sottile, ma leggermente più sboccato e scorretto rispetto alla media, probabile motivo per cui il film, negli Stati Uniti, si è guadagnato un divieto ai minori di 17 anni per linguaggio esplicito.
Inoltre Focus rivela un’abilità particolare nel giocare su più livelli anche con lo spettatore più avvezzo alla complessità delle scatole cinesi: se in un primo momento, infatti, lo illude di partecipare al gioco in veste di complice – come da prassi del genere del resto – il modo con cui alla fine lo gabba non si rivela mai essere quello che ci si aspettava.
Evitando quindi di entrare maggiormente nello specifico, rischiando di rovinare il gusto della scoperta progressiva dei numerosi trucchi che rappresentano una buona percentuale del piacere della visione, basti sapere che il lato più riuscito di Focus è proprio il suo stupire senza mai esagerare con i giochi di prestigio, semplicemente applicando il precetto cardine di Nicky sulla messa a fuoco che dà il titolo al film (“se fai in modo che la vittima ti metta a fuoco, sarà troppo distratto per accorgersi di ciò che gli succede attorno”) alla sua stessa struttura interna.

Ecco quindi che le scaramucce amorose dei due protagonisti e le truffe che singolarmente attuano, distraggono di continuo l’attenzione dello spettatore dal resto; per quanto la semplice visione continuata di Margot Robbie forse sarebbe già sufficiente a distrarre chiunque dal contesto circostante.
Ficarra e Requa, consapevoli che il cinema è arte basata principalmente sull’inganno, bazzicano queste dinamiche con ottimi risultati sin dai tempi di Colpo di fulmine, dove Jim Carrey diventava un truffatore per garantire al suo compagno un tenore di vita più alto.
Solo che qui, svincolati una volta per tutte da qualsiasi logica o etica indie, hanno la possibilità di farle deflagrare definitivamente.
Ad uno script brioso e brillante in ogni suo punto, con pochissimi e calibrati rallentamenti di ritmo mai meno che funzionali al quadro d’insieme, si associa poi uno stile di regia che ammalia per eleganza e inquadrature ricercate.
Per dire che qui è tutto talmente ben fatto da spingere a soprassedere su un Will Smith (forse l’unico punto debole del film) particolarmente inespressivo e fuori parte.
Anche se i rumors che indicavano, come prime scelte per il ruolo di Nicky, i nomi di Ryan Gosling e Ben Affleck (fino a qualche anno fa queste parti erano appannaggio esclusivo di George Clooney) lasciano intendere come, anche qualora l’attore protagonista fosse stato un altro, l’asticella dell’espressività non si sarebbe poi elevata di molto.

Voto 6,5

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Fabio Giusti

Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.

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