Ruth & Alex – L’amore cerca casa

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L’anziano pittore Alex Carver (Morgan Freeman) e sua moglie Ruth (Diane Keaton) sono sposati da 40 anni e si amano ancora come il primo giorno.
E non solo; i due abitano ancora nell’appartamentino che lui comprò 40 anni prima in quella Brooklyn che il processo di gentrificazione urbana ha fatto diventare, da estrema periferia di New York, un quartiere trendy e ricercato.
L’avanzare dell’età, unito al fatto che il palazzo in cui abitano sia sprovvisto di ascensore, li porta a considerare l’ipotesi di vendere il loro nido d’amore per trasferirsi altrove.
Alex e Ruth accettano quindi che la nipote di quest’ultima, l’agente immobiliare Lily (Cynthia Nixon), metta in vendita la loro casa per vedere quanto se ne possa ricavare.
I numerosi imprevisti e un bizzarro gruppo di aspiranti acquirenti, spingono però Ruth e Alex a chiedersi se sia davvero il caso di rinunciare al loro piccolo angolo di felicità.



Tutto qui.
Giusto poche righe di sinossi e il film è bello che raccontato.
E vi posso assicurare che, nei novanta minuti di durata di questo Ruth & Alex, non vedrete nient’altro.
Nulla.
Non un guizzo o uno scarto narrativo degno di nota intervengono a spezzare il piattume di una sceneggiatura di cui non solo si fatica a comprendere il senso, ma di fronte alla quale addirittura ci si ritrova a chiedersi chi mai possa aver pensato, in sede di preproduzione, che potesse interessare a qualcuno.
Sfugge inoltre il motivo che abbia spinto non tanto Morgan Freeman che ormai dà l’idea di uno che farebbe di tutto pur di non passare una sola giornata fuori dal set, ma un’attrice navigata come Diane Keaton a considerare anche solo l’ipotesi di recitare in questa esile storiella di amore senile e rivalutazione immobiliare.
Lo script mette insieme una manciata di istanze suscettibili di lacrimuccia che vanno dall’amore interrazziale negli anni Sessanta alla presa di coscienza di quanto l’anziano nutra di scarsa considerazione economica nella società attuale passando per la malattia del cagnolino di famiglia e, forse preoccupato che tutto ciò non fosse abbastanza per imbastirci su un film, lo sceneggiatore Charlie Peters (autore di opere tutt’altro che seminali come Tre scapoli e una bimba e Ma dov’è andata la mia bambina?) pensa bene di inserirci anche una sottotrama a tema terroristico che scorre innocua e inspiegabilmente parallela alla vicenda dei due anziani coniugi.

Lo so che, detto così, sembra una facile presa in giro oppure una qualsiasi puntata di una serie TV anni Ottanta (tipo Cuori senza età, quella sulle vecchiette che andava in onda il pomeriggio su Rai1) ma questo è ciò che vi aspetta una volta pagato il biglietto (probabilmente i sette euro peggio spesi della vostra vita, sempre che non siate spettatori avvezzi ai cinepanettoni) e varcata la soglia della sala.
E assolutamente nulla riescono a fare né il fascino adulto di una Diane Keaton che prova a immaginare come sarebbe Annie Hall quarant’anni dopo il capolavoro alleniano né l’espressione perennemente malinconica di un Morgan Freeman al minimo sindacale di fronte alla pochezza di un film che, quasi senza voler dire nulla, in realtà dice anche troppo.
Dice, ad esempio, della morte conclamata del cinema americano medio, quello capace, in passato, di produrre commedie agrodolci di assoluto livello e che invece oggi si accontenta di adeguarsi a standard che un tempo avremmo chiamato televisivi, se solo la televisione non avesse superato ormai già da anni il cinema sia per qualità testuale che tecnica.
Non c’è nemmeno uno straccio di riflessione sulla vecchiaia che sia degna di nota in questo Ruth & Alex, solo tanta noia e un po’ di mestizia per il tempo che fu.
Molto meglio allora gli anziani di Sorrentino che si interrogano sulle rispettive minzioni o l’allegro patetismo di commedie senili come Last Vegas o Uomini di parola.

Voto 3

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Fabio Giusti

Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.

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