E’ una Guerra Fredda non dichiarata ufficialmente, quella che si sta combattendo tra Mosca e Hollywood, una vera e propria crociata ideologica, e adesso anche fiscale, da parte della ex Unione Sovietica nei confronti dei film che arrivano soprattutto dagli States. Il ministro della cultura, Vladimir Medinsky (di cui avevamo già parlato qualche mese fa) ha infatti proposto una tassa sui film stranieri proiettati in Russia, tassa il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare la produzione di pellicole nazionali.
“Non riesco a capire perchè il nostro sistema fiscale stia sovvenzionando Hollywood”, ha dichiarato Medinsky alludendo al fatto che al momento non c’è una tassazione più alta per i film provenienti dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti.
Se la tassa tanto voluta Medinsky venisse ufficializzata, da un lato renderebbe più difficile l’arrivo in Russia di film americani e dall’altro permetterebbe al Cremlino di avere maggiori fondi da investire sul settore cinematografico nazionale.
Stando alle ultime indiscrezioni, Mosca avrebbe anche individuato le opere da sovvenzionare mediante i fondi statali: ad oggi ci sono alcuni film con tematiche piuttosto attuali e particolarmente care alla propaganda di Vladimir Putin nei quali vengono affrontati temi quali la storia della Crimea, quella dell’Ucraina e il millenario legame con lo Stato russo, e la gloria militare della Russia nel 70° anniversario della liberazione dal nazismo.
Tutto questo per contrastare un dato evidentemente allarmante per Medinsky e Putin, quello del botteghino. Al momento infatti l’80% dei biglietti venduti sul territorio russo vegono acquistati per vedere film hollywoodiani, mentre le pellicole russe devono accontentarsi di un ben più discreto 18%.
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