Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
“Ma come, dovemo svortà e te te piji er gelato?”.
Tre film in trent’anni di carriera, e dell’ultimo è arrivato a vedere solo un premontaggio. Nonostante ci si provi in ogni modo, rimane davvero difficile non guardare Non essere cattivo alla luce degli eventi che hanno caratterizzato la storia del suo autore, quel Claudio Caligari scomparso prematuramente a maggio, divenuto regista di culto del cinema underground italiano che ha saputo raccontare il mondo dei giovani tossicodipendenti di periferia degli anni Settanta, Ottanta e ora anche Novanta attraverso una poetica incredibilmente dura e realista. Presentato a Venezia 72 Fuori Concorso, Non essere cattivo arriva nelle sale grazie anche a un produttore un po’ speciale, quel Valerio Mastandrea che di Claudio Caligar è stato interprete (L’odore della notte), produttore, aiuto regista (Non essere cattivo), ma soprattutto amico. L’anno scorso aveva scritto nientemeno che a Martin Scorsese per cercare di smuovere l’opinione pubblica e qualche finanziatore per consentire all’autore di origini piemontesi di tornare a girare. La risposta del regista di Toro scatenato non è mai arrivata, ma Rai Cinema, Kimerafilm, Taodue e LeoneFilmGroup sono antrate nel progetto e ne hanno reso possibile la realizzazione.
Ambientato a metà degli anni Novanta nella stessa Ostia di Amore tossico, Non essere cattivo è la storia di Cesare (Luca Marinelli – La solitudine dei numeri primi) e Vittorio (Alessandro Borghi – Roma criminale), due ragazzi poco più che ventenni legati da una forte amicizia. Il loro è un rapporto che resiste anche quando i loro destini si separano, con Vittorio che cerca di salvarsi attraverso il lavoro e l’amore di una brava ragazza e Cesare che affonda nell’inferno della droga e dello spaccio.
C’è Pasolini, ça va sans dire nume tutelare di Caligari sin dai tempi del suo esordio, ma c’è anche tanto polar francese in Non essere cattivo che racconta i “bravi ragazzi” di casa nostra e si connota come un testamento tanto rabbioso quanto onesto, eredità lucida e coerente di un autore da sempre cantore di storie scomode e poco inclini ai compromessi, che ha costantemente vissuto, volente o nolente, ai margini del sistema cinematografico, tra i torti subiti e i mancati riconoscimenti.
Idealmente e formalmente diviso in due parti ben distinte, una prima frenetica e scatenata che va a mille come i due protagonisti e l’altra più riflessiva e concreta, Non essere cattivo è un’opera netta e tagliente che ha un grande pregio, quello di non voler piacere ad ogni costo. Ultimo baluardo di un cinema commercialmente poco veicolabile che i produttori hanno sempre rimandato indietro al suo autore-mittente e sicuramente imperfetto dal punto di vista formale, trova in Marinelli e in Borghi degli interpreti perfetti per raccontare quel mondo chiuso e piccolo da cui i personaggi che interpretano non riescono e forse non vogliono uscire. In una borgata sospesa tra il mare grigio e i palazzoni che ci si affacciano, Caligari sembra volerci suggerire che la ricerca di riscatto passa attraverso due sole vie, quella pulita e quella sporca. Ma il risultato finale non è detto che cambi.
Voto 7
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Arriva a Venezia 72 Fuori concorso e nelle sale, il testamento artistico di Claudio Caligari, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi.
Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
L’elefantino volante di casa Disney diventa un dolcissimo freak nelle mani di Tim Burton.
Nelle sale il profondissimo ritratto di signora di Sebastián Lelio con una Julianne Moore radiosa, che reinterpreta magistralmente il personaggio che fu di Paulina García.
Le confessioni di un serial killer in un viaggio attraverso le profonde radici del male: Lars von Trier colpisce ancora.
Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Torna l’appuntamento per i leader dell’industria audiovisiva.
L’attore protagonista dello spot che prende in giro i film sulla mafia italoamericana.
Angelo (Il cielo sopra Berlino) e demone (Hitler ne La caduta). Ci lascia un attore immenso, versatile, sensibile.
L’attore, 63 anni, era ricoverato al Policlinico di Napoli da due settimane.
Il capitolo conclusivo della trilogia di M. Night Shyamalan è il film di supereroi che non ci si aspetta.
Nelle sale la commedia criminale di Massimiliano Bruno. Un tuffo nell’Italia dell’82 tra i mondiali di calcio e la banda della Magliana.
Ecco come funziona la nuova sezione per prenotare e acquistare i biglietti del cinema attraversoil social media.
In gara per la Palma d’oro, tra gli altri, Terrence Malick, Pedro Almodóvar, i Dardenne, Marco Bellocchio e Xavier Dolan.
La rilettura del romanzo di Beppe Fenoglio ad opera dei fratelli Taviani, interpretata da Luca Marinelli sbarca alla Festa di Roma. La recensione.
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply