I migliori film del 2015 secondo Carolina Tocci

Di Carolina Tocci
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10 Le streghe son tornate di Álex de la Iglesia

Le_Streghe_Son_Tornate

Una commedia nera che si barcamena tra leggenda e misoginia apparente (in realtà i personaggi maschili sono tutti bambocci immaturi succubi delle donne perché incapaci di vivere senza di loro). Álex de la Iglesia si diverte un mondo a realizzare un film che mescola vari generi, dal gore all’horror passando per l’heist movie, e che nell’incipit e nel prefinale sfodera due scene, una rocambolesca e l’altra piuttosto epica, che valgono da sole la visione film.



9 Fury di David Ayer

Uno dei migliori war movie visti negli ultimi anni che riesce a portare freschezza ad un genere oltremodo abusato. Le gesta dei soldati americani all’interno del carro armato d’assalto Sherman che attraversa il territorio francese in direzione Berlino incontrando le ultime resistenze dell’esercito tedesco, vengono raccontate come in un romanzo di formazione attraverso gli occhi del soldato più giovane. Cast perfetto (da Brad Pitt a Shia LaBeouf) per un film claustrofobico, asciutto e solidissimo.

8 Mad Max: Fury Road di George Miller

Il quarto capitolo della saga iniziata nel 1979 con Interceptor si arricchisce di un nuovo, sensazionale tassello. Un unico inseguimento mozzafiato a bordo di auto, moto e cisterne modificate in stile steampunk nel più sconfinato dei deserti, luogo di morte in cui chi si ferma è perduto. Un film girato tutto d’un fiato che merita di essere visto nello stesso modo.

7 Sopravvissuto – The Martian di Ridley Scott

Sci-Fi e commedia si mescolano perfettamente nel ritorno al grande cinema di Ridley Scott, persosi per strada ormai da troppo tempo. The Martian è un film riuscito soprattutto perché diverso, nel mood e nelle atmosfere, da tanta paccottaglia fantascientifica e Matt Damon che per necessità si trasforma in una sorta di Mac Gyver del Pianeta Rosso, in una giovane marmotta dello Spazio, è davvero qualcosa.

 

6 Turner di Mike Leigh

Turner

La vita, piuttosto movimentata e le opere, superbe, del pittore inglese William Turner. La sua ossessione romantica per la luce, la tecnica sopraffina che cozza con il bofonchìo e i grugniti emessi (resi perfettamente da un gorgogliante Timothy Spall) da un artista sopraffino che si muove nel mondo dell’ufficialità artistica per farsene beffe. Un’opera intrisa di lirismo e di stile, perfettamente resa da un Mike Leigh particolarmente ispirato.

5 45 anni di Andrew Haigh

Il peso di un sentimento sepolto da anni che arriva a condizionare il presente. Il passato che riemerge da una coltre di ghiaccio e si fa pretesto per rimettere in discussione una vita intera. Un amore. Andrew Haigh, abilissimo a giocare con il non detto e con il dimenticato, punta tutto sulla coppia Rampling-Courtenay, interpreti perfetti di un film struggente, nudo ed essenziale.

 

4 Babadook di Jennifer Kent

Babadook

L’horror dell’anno, senza se e senza ma. Atipico, freudiano e angosciante, il film dell’australiana Jennifer Kent indaga il rapporto tra una madre e suo figlio ed è pervaso da un terrore latente che scorre sottopelle e che esplode in pochi momenti: quelli giusti. La fotografia livida e le sopraffine illustrazioni di Alex Juhasz contribuiscono a rendere questo apologo sul trauma della perdita e sull’accettazione del Male un gioiellino da recuperare ad ogni costo.

 

3 Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Italianissimo e internazionale, l’adattamento ad opera di Matteo Garrone di tre delle fiabe contenute ne Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile è un pot-pourri di favola popolare, magia, violenza, umorismo, folklore e sensualità. Un film nudo e crudo con un lavoro estetico che toglie il fiato e una purezza di intenti e contenuti che affonda le radici in un passato denso di tradizioni, pur rimanendo esotico e suggestivamente attuale.

2 Whiplash di Damien Chazelle

J.K. Simmons è l’insegnante di batteria che nessuno vorrebbe avere. Uno che lancia le sedie ai suoi allievi, che li prende a schiaffi se sbagliano, che gli fa uscire il sangue a forza di prove estenuanti e che, proprio per questo, li sprona come nessun altro. Il dolore fisico come elemento imprescindibile per aumentare stimoli e creatività e la certezza che la strada da percorrere per raggiungere i propri obiettivi non è la stessa che si segue per diventare persone migliori.

1 Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) di Alejandro González Iñárritu

Birdman

Un attore in cerca di riscatto personale e artistico. La messa in scena di una piéce ispirata ai racconti di Carver e i giorni frenetici che la precedono dietro le quinte di un teatro di Broadway. Con Birdman Iñarritu firma il suo lavoro più tecnico e più complesso in cui le crisi e i dubbi del protagonista si mescolano a un sottobosco di varia umanità. Registicamente virtuoso e visivamente accattivante, amalgama vita e rappresentazione, realtà e illusione fino a renderli inscindibili.

 

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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