Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
A distanza di qualche anno dagli eventi di Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, il team del Presidente degli Stati Uniti (Aaron Eckhart) deve affrontare una trasferta per partecipare ai funerali di Stato del Primo Ministro inglese, morto improvvisamente in circostanze misteriose. L’evento è destinato a riunire tutti i potenti del mondo nelle cattedrale londinese di St. Paul: solo in un secondo momento si scoprirà che quanto accaduto al Primo Ministro è stato organizzato da un commando di terroristi pakistani per eliminare in un sol colpo tutti i maggiori leader politici mondiali e distruggere i luoghi simbolo della capitale inglese scatenando caos e terrore. Il Presidente USA si salva, neanche a dirlo, grazie all’ex agente dei servizi segreti responsabile della sicurezza del primo cittadino americao Mike Banning (Gerard Butler): i due insieme percorreranno la City in lungo e in largo per cercare di mettersi in salvo.
Squadra vincente non si cambia, siamo d’accordo. E se era più che lecito aspettarsi di ritrovare Aaron Eckhart, Gerard Butler e Morgan Freeman in questo London Has Fallen, sequel del primo Attacco al potere, la sorpresa (in negativo) va cercata soprattutto nel cambio in cabina di regia: non più Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer, Southpaw), ma Babak Najafi (Easy Money II: Hard to Kill), autore assai più grossolano e spaccone il cui tocco non solo fa sprofondare la pellicola nel girone dei film oggettivamente brutti, ma lo rinchiude, gettando via la chiave, nel recinto di quelli peggio scritti e interpretati. Se la pellicola diretta da Fuqua, volutamente esagerata, riusciva comunque a mantenere un sano equilibrio tra enfatica spettacolarità e sano divertimento per lo spettatore, quella di Najafi è talmente sopra le righe che arriva a infastidire in più riprese. Buoni e cattivi tagliati con l’accetta, battute da due soldi messe in bocca al testosteronico personaggio di Butler che le sciorina una dopo l’altra scatenando in più di un’occasione risate involontarie, dialoghi al limite del sopportabile e cliché strabusati rendono Attacco al potere 2 un film semplicemente da evitare.
Voto 3
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