Il mio grosso grasso matrimonio greco 2

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Estate 1997. L’attrice e produttrice Rita Wilson è seduta in platea all’Hudson Backstage Theatre di Los Angeles per assistere ad una commedia scritta e interpretata da una sconosciuta di origini greche, Nia Vardalos. Anche la Wilson ha origini greche e, rimasta sorpresa dalla freschezza dello spettacolo, convince suo marito Tom Hanks ad andarlo a vedere e a intavolare una trattativa per portarlo sul grande schermo. Estate 2002: Il mio grosso grasso matrimonio greco, da piccola pellicola indipendente costata circa cinque milioni di dollari, diventa un caso cinematografico e incassa oltre 368 milioni in tutto il mondo, divenendo la commedia romantica più redditizia della storia del cinema.



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Ormai certi che il divertente film della Vardalos sarebbe potuto rimanere fieramente uno dei pochi e isolati casi di commedia di successo senza un sequel, ecco che questa certezza si è andata sgretolando sotto gli occhi. La storia della scombinata e chiassosa famiglia Portokalos, invadente e premurosa, attaccatissima alle tradizioni e con uno straordinario senso del kitsch, continua e ci regala, ça va sans dire, un nuovo matrimonio. Gli elementi di forza rimangono quelli del primo film: un nutrito nucleo familiare straniero trapiantato negli USA, l’accettazione dei suoi membri da parte della società ospitante e la successiva integrazione e il duro colpo inflitto a una società patriarcale e maschilista, soppiantata dall’emancipazione del ruolo della donna nella cultura occidentale. E poi, stringendo il campo, la storia di un brutto anatroccolo (Toula) che diventa cigno e convola a nozze con il il principe azzurro che, in questo secondo film, dovrà fare di tutto per tenerselo.

Neanche ne Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 assistiamo a scardinamenti di cliché o a ribaltamenti di punti di vista, ma continuiamo a seguire le vicende di Toula (Vardalos) e di Ian (John Corbett), ora alle prese con una figlia adolescente e in crisi coniugale. Non c’è alcun elemento che punti a scardinare la convenzionalità di questa pellicola tutta sorrisi e buoni sentimenti. Si ride alle battute di zia Voula (Andrea Martin), il personaggio più sopra le righe, e si prova una certa compassione per la giovane Paris (Elena Kampouris), che ai problemi di tutte le adolescenti, compreso il ballo della scuola imminente, deve destreggiarsi anche tra provocati dall’ingombrante famiglia di sua madre. Alla fine l’amore trionferà anche questa volta. E non dite che no ve lo aspettavate.

Voto 5

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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