Noi
— 4 aprile 2019Jordan Peele confeziona un horror ricco di suggestioni che valica il genere e ci costringe a guardare in faccia il nostro peggior nemico. Noi stessi.
Nel 1977 all’uscita dei cinema francesi che davano Un moment d’égarement di Claude Berri, c’era chi gridava allo scandalo. La vicenda che raccontava la liason tra una diciassettenne e un quarantenne durante una vacanza a Saint-Tropez e che destò un certo scalpore, viene ripresa e attualizzata da Jean-François Richet, regista prevalentemente action (Assault on Precinct 13, I due Nemico pubblico N. 1) che nel passaggio alla commedia punta tutto sul carisma e sulla sintonia tra i due protagonisti. Antoine (François Cluzet) e Laurent (Vincent Cassel) sono due amici di vecchia data, che trascorrono le loro vacanze in Corsica con le rispettive figlie Louna (Lola Le Lann) di 17 anni e Marie (Alice Isaaz) di 18. Una sera sulla spiaggia, Laurent viene sedotta da Louna. La ragazza è innamorata, ma per Laurent tutto questo non sarà altro se non Un momento di follia. Senza rivelare il nome del suo amante, Louna si confiderà con il padre che cercherà in tutti i modi di scoprire di chi si tratti.
LA NOSTRA INTERVISTA A VINCENT CASSEL
Non c’è solo l’intento di focalizzare l’attenzione del pubblico sull’effettiva difficoltà nel coltivare un legame impossibile per norme e consuetudini tracciate dalla società in Un momento di follia, ma anche la volontà di analizzare le varie sfumature dei complessi rapporti uomo-donna (Antoine si sta separando dalla moglie, con la quale parla e litiga solo al telefono e Laurent, che ha già superato questa fase, è divorziato e libero da legami sentimentali), nello specifico la relazione tra padri e figlie. Richet è molto abile a mettere in scena equivoci e momenti piccanti senza che la situazione gli sfugga di mano e sfoci nel cattivo gusto: tutto è giocato sul garbo e sull’ironia. Cluzet è perfetto nei panni del padre che cerca di dare delle regole a sua figlia, anche se con scarsi risultati, e il suo personaggio fa da contraltare a quello di Cassel, padre decisamente più debole e permissivo.
VINCENT CASSEL A ROMA PER UN MOMENTO DI FOLLIA
Rimane da chiedersi se, al giono d’oggi, un film come Un momento di follia possa veicolare concetti e situazioni in grado di scandalizzare qualcuno. La risposta è no, ma in questo preciso contesto, la figura dell’adolescente a un passo dalla maggiore età dipinta come uno spirito malizioso e sfrontato, funziona ancora bene, soprattutto se affiancata a quella di un cinquantenne fascinoso e irrisolto con le fattezze di Vincent Cassel.
Voto 6,5
Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.
Padri, figlie, amori e catastrofi nella garbata commedia di Jean-François Richet con Vincent Cassel e François Cluzet.
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