Goldstone

Di Carolina Tocci
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Scheda
(Id. Australia 2016)
Regia: Ivan Sen
Cast: Aaron Pedersen, Alex Russell, Jacki Weaver
Durata: 1 ora e 50 minuti

Goldstone

Se c’è una peculiarità che ha dimostrato di avere Ivan Sen in questo suo ultimo lavoro, è quella di essere riuscito a unire due generi che difficilmente convivono in un unico film, western e noir. Ambientato tra le desolate pianure del Queensland, in Australia, Goldstone racconta la storia del detective Jay Swan (Aaron Pedersen) che, sulle tracce di una ragazza scomparsa, si ritrova nella piccola città mineraria che dà il titolo alla pellicola, dove viene arrestato per guida in stato di ebbrezza da un giovane poliziotto locale, Josh (Alex Russell). Ma l’iniziale antipatia reciproca tra i due uomini finisce per portarli invece su un’unica strada per scoprire una verità tutt’altro che gradevole. Quella che sembrava infatti una comune indagine, porterà alla luce una rete di crimine e corruzione profondamente radicata nelle istituzioni che controllano la cittadina e la miniera locale.



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Definibile in un certo senso come il sequel ideale di Mistery Road, l’ottimo crime movie diretto da Sen nel 2013, Goldstone ha una spiritualità e un lirismo epico che lo rendono forse meno avvincente ma sicuramente più completo e definito rispetto alla pellicola precedente. Il tema del mito della frontiera poi, nonostante la vicenda sia ambientata ai giorni d’oggi, viene sviluppato in modo piuttosto classico: esattamente come accadde negli States, anche l’Australia fu terra di conquista che offriva il miraggio di una vita migliore alle popolazioni europee e asiatiche. Non ci sono gli indiani, ma ci sono gli aborigeni, costretti a vivere in una società ibrida che non è più la loro, ma alla quale hanno dovuto adeguarsi. Questa colonizzazione ha portato alcuni membri della comunità locale ad adattarsi alle regole dell'”invasore”, mentre altri (rappresentati nel film da David Gulpilil, nei panni di un uomo d’altri tempi, dalla forte spiritualità e per questo incorruttibile) non ce l’hanno fatta.Proprio come i due (anti)eroi protagonisti, molto diversi tra loro, ma uniti da una solidità di spirito che li rende “diversi”.

Il mito dell’appartenenza alla terra di origine viene portato avanti come in ogni western che si rispetti, di pari passo con lo sviluppo della storia. Tutto è polveroso in Goldstone come la terra arida che ricopre quelle terre, lande desolate rossicce e silenziose che farebbero perdere le tracce di ogni crimine, tra agglomerati sperduti di case-container in un’ambiente ostile eppure insostituibile per chi ci è nato e cresciuto. Un altro esempio di cinema australiano che, consapevole della sua eterogeneità, ne fa il proprio punto di forza, in un simbolico abbraccio tra vecchio e nuovo mondo.

Voto 7,5

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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